LAVORO
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Collection:
Document Number (FOIA) /ESDN (CREST):
CIA-RDP80S01540R004000010026-4
Release Decision:
RIFPUB
Original Classification:
K
Document Page Count:
24
Document Creation Date:
December 22, 2016
Document Release Date:
June 7, 2012
Sequence Number:
26
Case Number:
Content Type:
MISC
File:
Attachment | Size |
---|---|
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Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
mm
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
Q
mum
A SSAI viva e I'attesa per
1'annunciato incontro tra
le tre Confederazioni sin-
dacali dei lavoratori per di-
scutere le modality della lot-
ta dei lavoratori nel prossi-
mo futuro, per strappare al-
Ia Confindustria migliora-
menti'salariali.' Su11'argomen-
to, l'on. Lizzadri ha reso al-
la stampa, it 10 ottobre, im-
portanti dichiarazioni, in cui
si pone in evidenza Fimpor-
tanza e it significato de]l'uni-
ta di azione di tutti i lavo-
rat9 is,e si confutano le argo-
mefetazioni della Confindu-
.;stria.
C ON FONOGRAMMA del 5
ottobre, diretto al Presi-
dente del Consiglio, la Se-
greteria della CGIL ha nuo-
vamente richiamato Fatten-
zione del governo sul grave
problema dei licenziamenti
nel settore industriale, e in
particolare nelle aziende del
gruppo IRI-FIM.
?Dopo aver fatto presente
che i licenziamenti decisi ag-
gravano ]a situazione dram-
matica gia esistente, in spe-
cial modo a Terni, e'd avere
espresso it suo profondo ram-
marico per it fatto the it
governo non ha accolto le
richieste avanzate da tutte
le Confederazioni dei lavo-
ratori di sospendere i licen-
ziamenti e di elaborare un
piano di sviluppo della pro-'
duzione industriale, )a Segre-
teria della CGIL ha sollecita-
to un eltro incontro dei rap-'
presentanti delle organizza-
zioni sindacali con Yon. Pel-
Ia al fine di adottare le ne-
cessarie soluzioni costruttive
che si impongono.
P RESA CONOSCENZA del
testo delta proposta di Leg-
ge sully a Disciplina dei rap-
porti di lavoro a presentata
dal]'on. Pastore, a constatatd
che essa concorda con it con-
tenuto della propbsta di Leg-
ge sulla a Efficacia dei con-
tratti collettivi di lavoro a,
presentata a nome degli on.li
Di Vittorio, Santi, ecc., alme-
no net ritenere che it pro-
blema che con esse si vuole
risolvere a estremamente ur-
gente e the dove - e puo -
essere regolato subito, indi-
pendentemente da quello del=
to sciopero, 1'on. Di Vittorio
ha invitato ]Von. Pastore a di-
scutere insieme per cercare
di eliminare i contrasti che
dividono le. due Confedera-
zioni sulla questione, dichia-
randosi disposto anche a riti-
rare ]a propria proposta di
legge e a presentarne una
nuova concordata, o - me-
glio - proponendo di pre-
sentare un'unica proposta con
le firme abbinate, in modo
che possa essere rapidamente
discussa ed approvata dal
Parlamento.
s s s
L A SEGRETERIA della
CGIL ha inviato ella Ca-
mera del Lavoro di La Spe-
zia e al Sindacato Ferrovieri
Italiani un telegramma per
esprimere it cordoglio dei la-
voratori organizzati nella
Confederazione del Lavoro
per Is grave sciagura ferro-
viaria di Pontremoli, nella
quale hanno trovato Is mor-
te 7 ferrovieri. La Segreteria
Confederale ha inoltre solle-
citato l'apertura di una rigo-
rosa inchiesta per l'accerta-
mento delle responsabilita.
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lettere al direttore
La "'Vacuum? e i monopoli
petroliferi stranieri
Caro Lavoro,
la Vacuum vuole chiudere 11 deposito
che ha a Vado a mettere Sul lastrico i
lavoratori the vi sono impiegati. E' un
deposito the ha cinquant'anni di vita,
che a stato modernamente attrezzato
dopo quest'ultima guerra e che potreb-
be proseguire attivamente it lavoro. Ma
ora-gli alti dirigenti americani. hanno
deciso di chiuderlo. Essf sostengono che,
cessando l'attivitil ora svolta a Vado, la
Vacuum potrebbe a guadagnare di p1u. n.
E, per essi. guadagnare di pia a tutto
quanto puo importare. Trattasi di una
mentalitii the a comune alle societd pe-
trolifere ingiesi ed americans che ope-
rano in Italia: per loro ]'Italia non e
un paese di sfruttamento, come un
qualsiasi paese coloniale. E. data la po-
sizione del nostro governo, sanno che
tutto a loro concesso. che possono fare
e disfare a Coro psacimento. La stam.ph
dei lavoratori ha spesso riportato. ac-
canto at nome delta Socony Vacuifm,
quelli delta Esso Standard e delta Shell.
Questa mono poll perseguono da anni it
eomune.obiettivo di distruggere it con-
tratto nazionale di lavoro, dl negare ai
lavoratori la possibilsth di farsi difen-
dere dai sindacati, di imporre contracts
? individuals e .sindacati aziendali mano-
vrati. E le Autorit3, anche in questo
campo, st guardano bene dal fare qual-
cosa. Siccome peril vi puo essere qual-
cuno che puo ritenere che queste azien-
de, avendo importati in Italia in que-
sto dopoguerra dollars e stertine so-
nanti, abbiano dato un benefsco im-
pulso alla nostra ripresa economica,
giova spendere in proposito due parole
di chiarimento. Le societi petrolifere
stranere in questione, che ricavano in
Italia pro/ills immensi (la Vacuum cir-
ca un miliardo e mezzo all'anno a uf-
zm.portato in Italia neppure un dollaro
od una sterlina. Anzi; esse hanno avu-
ti rimessi a nuovo ed ingranditi raffi-
nerie a depositi a spese dello Saato ita-
liano (in tali condizioni a anche it
deposito Vacuum di Vado che si vuole
chiudfre) come riparazione dei danni
di guerra. E' quindi it contribuente ita-
liano che ha tirato fuori i soldi.
Dino Piccoli
Savona
11 31 ottobre
scadono i "casuali"
Caro Lavoro,
col 31 ottobre prossimo viene a sca-
dere la proroga dei diritti easuati otte-
nuta dal personate flnanziario dello Sta-
to net febbraio scorso. Ora che suc-
cederd?
Guido Vicario,
Roma '
S I pub discutere fin che si vuole sui
diritti casuals, sulla loro maggiore o
minore equit8, sully loro difendibilita
in lines di principio. Ma a un fatto
che Is loro abolizione, flno a che non
sara Compensata da un miglioramento
di carattere generale del trattamento
economico delh statali, non pub esse-
re accettata. I a finanziari )) npn difen-
dono dunque quests diritti come tali:
ma d'altra parte 1 60.000 lavoratori del-
le Finanze, del Tesoro e della Corte del
.Conti non possono ammettere di subire
falcidle al Toro attuale potere d'acqui-
sto. Per cut, visto che it 31 ottobre i
a casual! a vengono a scadere, a visto
che nel frattempo it governo si a ben
guardato dall'elaborare e dal presents-
re I preannunciati progetti di legge per
!1 riordinamento del a casuals a e per
is risistemazione e 11 miglioraiento
delle retribuzioni del pubblici dipen-
denti, una sole via rimane aperta:
quells dell'ulteriore proroga. E sara be-
ne anzl non porre un termine a quests
nuova proroga, altrimenti governo e
Parlamento verranno a trovarsi, a bre-
ve scadenza, nuovamente di fronte a
questo problems. A questi principii e
ispirato it progetto di legge dl proro-
ga presentato dagli on.11 Ceccherini e
Vigorelli.
I braccianti di Ravenna
e la riforma agraria
Caro Lavoro, -
le tre organizzazioni bracciantiti del-
ta, provincia di Ravenna hanno inviato
nell'agosto at 'presidente dell'Ente Delta
Padano una lettera nella quate, premes-
sa to gravit3 delta situazione che si
produrrebbe net comune di Ravenna con
it frazionamento.del terreni espropriati
sui quell non sono state eseguite le
opere di trasformazione, si chiede che
per la prossima annata agraria i terre-
ni in parola vengano gestiti dell'Ente
e coltivati a compartecipazione. Questa
iniziativa a stata commentate dai si-
gnori Camillo Garavini, esponente sa-
ragattlano ravennate, a Giuseppe An-
dalo, dirigente delta Confagricoltura
(rispettivamente sul Giornale dell'Emi-
lia e su 24 Ore), ed P. stata travisata.
tanto da giungere ella conclusion che
i (( braccianti sono contro la Riforma ))
e che megiio sarebbe stato intervenire
a suo tempo per ottenere to esclusione
del comune di Ravenna dall'applicazio-
ne delta Legge stralcio. In reatth,? to
richiesta avanzata all'Ente da tutte le
tre organizzazioni sindacali dimostra
che c'e da parte dell'U.I.L. e delta
C.I.S.L. it riconoscimento, anche se tar-
divo, delta insufcienza delta legge e
del pericoli che essa comporta se appti-
cata in un det.erm.inato modo. E' finite
la campagna elettorale e cio che Teri at
sbandierava come la vera riforma, oggi
ritorna, sopratutto per merito dei la-
voratori, nee suo] giusti limits.
Quelle posizioni, Pero, non. Sono mas
state delta Confederterra. -Si rileggano
i signori Garavini e Andald i nostri do-
cuments a questo prroposito. Fin dal
Primo momento abbiamo denunciato to
incostituzionalith delta legge e it facto
che I'appoderamento aarebbe creato nra-
vi condizioni'di disagio per la categoric
e per l'agricoitura. D'attra parte questa
costatazione non ci ha mas portato a
dire che i lavoratori debbano rinuncia-
re ally legge stratcio la quale; con tutte
le sue manchevolezze, rappresenta pur
sempre una breccia nelta grande pro-
prietd terriera ed 8 stata,dagli stessi
lavoratori conquistata. Abbiamo detto
Caro Lavoro,
ho sentito parlare di interferenze del
potere esecutivo netle question inter-
ne delta Federcaccia. Mi puoi dire di
cosa si tratta e che cosa possono fare
i cacciatori per impedire che cad av-
venga?
Bruno Scalise
Pisa
I a Federazione sportiva della caccia
-' a effettivamente minacciata da al-
cuni pericoli. Si parts di inviare un
Commissario governativo, di sciogliere
gli organs democraticamente eletti dal-
l'Assemblea nazionale, di limitare Is
sua autonomia, ecc.
L'appiglio a questi provvedimenti an-
tidemocratic] sarebbe dato dal fatto
che it T.U. delle Leggi sulla caccia, vo-
tato dal fascismo e mat abrogato, sta-
bilisce all'art. 87 che Is nomina del
Presidente dells Federcaccia a demands-
ta al segretario dell'ex partito fascists.
In una reunion di Consiglio, svol-
tasi net luglio scorso a Roma, it Pre-
sidente, presentava un testo di modi-
flea all'art. 87, al quale si tents di to-
gliere Is quality di organl delta Fede-
razione alle sezioni' comunall, provin-
ciali e ai rappresentanti regional!: pro-
pone una continua interferenza del po-
tere esecutivo sul complesso sportivo
provocando 11 Cro11o quasi totale del-
l'ordinamento' statutario; contraddice
ails legge fondamentale del CONI al
cui art. 8 Si dice che I President! Bel-
le Federazioni sportive vengono eletti
dai rispettivi.complessi sportivi. La co-
dhe la Legge poteva e doveva Cssere nsi-
gliorata e denwcratizzata a"? ':ors,) stes-
so delta sua applieazione is abbianeo an-
che indicato come: l'abbandono dcl-
Z'appoderamento a ii m.anten.iniento-del-
Z'unit4 aziendale attrauerso l'assegna-
zione di quote ai lavoratori, cbe attual-
mente la lavorano per arrivare, silly
base delta votontarietd, a izna conduzio-
ne associata di carattere aziendale.
La richiesta che l'Ente gestisca in.
compartecipazione it terreno espropria-
to e non ancora assegnato, in attesa
che siano eseguite le opere di trasfor-
mazione, altro non a ch.e to continua-
zione delta nostra politica, poichi, per
questa via not ci proponiam.o net torso
di quest'anno di rafforzare tra i lavo-
ratori delle aziende espropriate 1'az4one
unitaria per l'assegnaztone a tutti, im.-
ponendo trasformazioni fondiarie orien-
tate at mantenimento dell'unitd azien-
dale.
Doro Francesconi
segretario della Confederterra di
Ravenna
11 maresciallo censura
i disegni degli scolari
Caro Lavoro, -
un grave sorpruso, che ha indigna-
to i ferraresi, a stato consumato dal
marescialto del carabinieri di Coppa-
ro. Questi, improvvisatosi a censore a,
ha fatto togliere da una mostra pro-
vinciate d'arte esposta a Copparo, due
disegni eseguiti da seolari ed un qua-
dro. Qual'era it contenuto delta opere?
I disegni raffiguravano it a sogno di un
carcerato a, che aspera alta lebertd me-
diante una evasione dal finestrino del-
la celia dopo averne legate le sbarre;
it secondo disegno, intitolato a A car-
nevale ogni scherzo vale n, ritraeva in
tono scherzoso un topo che rincorre un
gatto e un ladro che insegue due po-
liziotti. Il quadro invece. consisteva in
uno o studio di nud.o a. 11 fatto ha su-
scitato in tutti gli ambienti artistic],
e non, Bella- provincia, commenti vivaci
e un profondo senso di sdegno.
C. M.
Ferrara
as a tanto Ph) seria se a vero che sul-
le modiflche proposte sono state solle-
citati e espressi parer] di site persons-
lita vicine ails. Presidenza del Consi-
glio del Ministri e si a parlato addirit-
tura di un parere del Consiglio di Sta-
to. Ally questione, non sembra siano
rimasti estranei I dirigenti dell'Ente
Produttivo Selvaggina, (3000 riservisti
su circa 750 mils cacciatori ), I quail
rivendicano una loro partecipazione al-
Is direzione delta Federcaccia ed she
sue organizzazioni periferiche. Sulle
proposte non a avvenuta una discussio-
ne negli organi direttivi delle sezioni
cacciatori, non vi a stato un dibattito
try gli Interessati. La difesa dei prin-
cipi democratic] e dell'autonomia dells
Feder'caccia a state press dai regional!
toscani e lombard! con una seria e fon-
data proposta ally quale aderivano, poi,
anche I regional! del Lazio a-delta Pu-
glia. Per Is conoscenza di quests pro-
posts rimandlamo alla rivista democra-
tica delta caccia pubblicata a Milano,
Via Boccacio, 27-, dal titolo a It caccia-
tore ital.iano ? n. 17 del 10 settem-
bre 1953.
Alto stato attuale Belle Bose i caccia-
tori debbono fare attenzione ad alcu-
ni pericoli. Ammesso che tutti I mem-
bri delta commissione e poi del CND,
Si trovino d'accordo con i criteri prin-
cipals di modiflca proposti e sostenuti
Sal reglonall toscano, Lombardo, lazia-
le e pugliese, vi a da superare i'accet-
tazione delle proposte definitive da par-
te del Ministero dell'Agricoltura e. Fo-
reste, dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri e dal CON!. Mentre con ! dl-
rigenti del CONI Is cosa pub presen-
tare solo certe difficolth, da rparte del
ministers a da prevedere una certa - e
forse ostinata - opposizione. Da qua
1'esigenza di sostenere, popolarizzando-
la, Is posizione assunta dai regional!
indicati a cab con ogni mezzo lecito e
legale.
Occorre, poi, fare In ?modo che it pro-
blema legisiativo non resti it solo pro-
biema dell'attivita delta Federazione e
Belle sezioni. I cacciatori sono interes-
sati a portare aaantl le question! rela-
tive ally riorganizzazione delle reserve
di caccia, quali Is dlscipiina dells-sor-
veglianza, to sviluppo del ripopolamen-
to, impedire he discriminaziont nella
concessions Belle licenze, diminuire Is
concessione flseale, ecc.
I sindacati unitari sono interessati
ally migliore soluzione di quests pro-
blemi giacche large parte del cacciato-
ri ltallani sono lavoratori di tutte le
categoric e professioni organizzati sin-
dacalmente nella CGIL. A. Puccioni
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO1540R004000010026-4
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Ospitando it III Congresso Sindacale Mondiale, la Vienna del
Danubio blu e dei vazer di Strauss ha cambiato volto : 750
delegati di lavoratori di tutti i paesi, di tutte le idee e di
tutte le razze ne hanno fatto la capitale del mondo del lavoro.
r3
t sala del Konzerthaus, dove hanno luogo i lavori del Congresso. L'addobbo a sobrio, ma di grande sug gestione, col verde delle piante e it rosso dei tendaggi.
DAL NOSTRO DIRETTORE
quale hanno pagato un si grande
prezzo.
Il giornalista scrisse attentamen-
te sul taccuino, mormord: - Thank
you - e it giorno dopo dette alle
stampe 1'intervista, una delle tante
di quel fecondo ottobre parigino, the
apparve in un opuscolo celebrativo
della fondazione della F.S.M.
Oggi, a otto anni di distanza quel-
le parole del dirigente scissionista
sembrano acquistare, a rileggerle sui
vecchi fogli ingialliti, qui nella sala
del Konzerthaus fra i delegati di un
centinaio di milioni di lavoratori di
tutto it mondo al III Congresso Sin-
dacale Mondiale, un sapore nuovo.
E' vero, it terzo congresso sindacale
mondiale prova oggi proprio quello
the it sindacalista americano della
scissione aveva affermato e poi cer-
cato di confutare egli stesso nel ten-
tativo, da quattro anni in atto, di
scavare un solco invalicabile tra i
lavoratori di tutti i paesi. Questo
Congresso dimostra veramente the
quella comunanza di interessi e di
aspirazioni the Carey stesso allora
riconobbe essere alla base di ogni
attivita dei lavoratori e un dato di
fatto the nessuna differenza artifi-
ciale, nessuna divisione pud modifi-
care. Il fatto the it Congresso si
svolga in un periodo di grandi lotte
e movimenti unitari dei lavoratori
di un numero crescente di paesi,
dalla Francia e dall'Italia al Brasile
e alla Costarica, dal Guatemala a
Ceylon, all'India, alla Gran Breta-
gna stessa, prova the queste aspira-
zioni e interessi comuni vanno nella
direzione dell'unita sindacale inter-
nazionale irressistibilmente, e gli-
scissionisti di tutto it mondo non
possono deviarle.
Per questo Vienna in questi gior-
ni e diventata veramente la capita-
le del mondo del lavoro, e tutti i
lavoratori di tutti i paesi e di tutte
le-idee sono-veramente e concreta-
mente rappresentati dai 750 dele-
gati the affollano il. Konzerthaus. La
Vienna del Danubio blu e dei valzer
di Strauss ha rivelato un volto nuo-
vo, e l'atmosfera stanca e cosmopo-
lita the gil americani e gli inglesi
vi alimentano artificialmente si e
animata di un ampio respiro inter-
nazionalista the viene da quei dele-
gati operai e contadini di tutte le
nazionalita the attraversano ogni
mattina e ogni sera it Ring e, ma-
gari con qualche baraccano del-
1'Africa del Nord, con i fez iraniani
o con le distinte divise bleu dei cinesi
su pelle Blanca, nera o gialla, intri-
dono di vivaci note di colore la gri-
gia calma della citta. I viennesi
stessi ne sono orgogliosi, considerano
un ridonoscimento delle loro tradi-
zioni di lotte operaie it fatto the la
loro citta sia stata designata ad acco-
gliere i rappresentanti dei lavoratori
di tutto it mondo. Ti ricordano con
piacere the fin dall'ottobre del 1848
i lavoratori austriaci lottarono contro
la repressione scatenata dall'ondata
rivoluzionaria dei popoli e the ally
fine del secolo diciannovesimo fu-
rono proprio i lavoratori austriaci i
primi ad applicare la decisione Bella
Internazionale operaia di celebrare
it Primo di Maggio con to sciopern.
(Segue alle pagine 4 e F)
Vienna, ottobre.
8 ottobre del 1945, otto an-
ni fa, in un corridoio del
Palazzo di Chaillot, al ter-
mine della Conferenza sin-
dacale mondiale the dette
.ta alla grande organizzazione in-
,rnazionale unitaria dei lavoratori,
a giornalista preveggente rivolse
mister Carey. segretario . della
-ande centrale sindacale america-
a, it C.I.O. una domanda interes-
mte.
- Credete voi, mister Carey
iiese it giornalista - the l'unita
A lavoratori sara durevole?
Mister Carey rispose prontamen-
stirando i muscoli del viso in un
?,rgo sorriso stereotipato:
Si certamente, ne sono persua-
I lavoratori del mondo hanno
>pirazioni comuni e non permet-
!ranno the differenze artificiali pos-
ino distruggere una unity per ]a
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11 francese Louis Saillant, Segretario generale della F.S.M., mentre pronuncia
it suo rapporto al primo panto dell'ordlne del giorno al Congresso di Vienna.
L'on. Giuseppe Di Vittorio, al tavolo della presidenza, ha aperto i lavori del
Congresso ed ha poi tenuto la relazione at secondo panto dell'ordine del giorno.
L'on. Fernando Santi, Segretario delta CGIL, fa it sue ingresso nella Sala del
Congresso, insieme ad alcuni delegati italiani, presents numerosi a Vienna.
Nella sofa India esistoni
50 milioni di senza lavor,
Cid che dicono i viennesi a vero. E'
anche a questa Vienna popolare rivo-
luzionaria che oggi guardano i lavo-
ratori di tutto it mondo, e non solo
i lavoratori. E' , in questo Congresso.
infatti che i rappresentanti di 100
paesi faranno it bilancio di quattro
anni di lotte sindacali e prenderanno
le decisioni necessarie per sviluppare
l'azione unitaria dei lavoratori di
tutto ii mondo.
Il bilancio a finora risultato posi-
tivo. Dall'estate del 1945 ad oggi la
Federazione sindacale mondiale ha
accresciuto it numero dei paesi e dei
lavoratori aderenti, ha aumentato it
suo prestigio con it successo della
sua attivita di orientamento e di di-
rezione delle centrals nazionali, ha
rafforzato to spirito unitario fra i
suoi organizzati e fra gli stessi la-
voratori aderenti alle organizzazioni
scissioniste. E con questa forza e
questo prestigio affronta, oggi la si-
tuazione sociale ed economica del
mondo e i suoi gravi problemi.
'La Federazione sindacale mondia-
le, fin dal rapporto iniziale del suo
segretario generale Luis Saillant esui
compiti dei sindacat per iI raffor-
zamento dell'unity d'azione dei lavo-
ratori nella l6tta per it miglioramen-
to del livello di vita e per la difesa
delta pace a, in verita ha affrontato
la situazione politica mondiale con
coraggiosa chiarezza. Siamo in un
momento in cui peggiorano di giorno
in giorno le condizioni sociali ed eco-
nomiche di tutti i paesi capitalistici,
dipendenti, coloniali e semicoloniali,
Sono ormai dileguate le grandi spe-
ranze accese nel dopoguerra, quando
it grande slancio unitario dei popoli
aveva create una situazione nuova,
aveva portato i lavoratori ad avere
responsatiilita di governo in alcuni
paesi, aveva portato la FSM a parte-
cipare attivamente ai lavori delle
Nazioni Unite e aperto la strada ver-
so una politica di collaborazione in-
ternazionale. Oggi tutte le contrad-
dizioni della society capitalistica si
sono acutizzate. Il mercato mondiale
e state scisso in due, si a accentuate
to squilibrio tra la capacity dei popo-
li lavoratori di produrre e quella di
consumare, tra lo sviluppo della in-
dustria e quello dell'agricoltura,
mentre proprio su questa base si
sono rafforzati e concentrati i grandi
monopoli.
Oggi it costo della vita a aumen-
tato in tutti i paesi capitalistici, sono
salite le tasse e le imposte usuraie,
la disoccupazione a cresciuta di de-
cine di milioni di units, mentre lo
sfruttamento ha raggiunto punte sen-
za precedenti. Come ha ricordato
Saillant, citando un rapporto del Se-
gretariato dell'ONU, a piu della meta
della popolazione del mondo conti-
nua a vivere in condizioni che non
le assicurano, ne una protezione suf-
ficiente contro le malattie, ne it re-
gime alimentare che a necessario
alla salute umana, ne una casa ri-
spondente ai bisogni elementari del-
l'uomo, ne l'istruzione indispensabile
al miglioramento delle condizioni di
vita e di progresso sociale, ne, infine,
condizioni di lavoro che siano pro-
duttive dal punto di vista tecnico.
profittevoli dal punto di vista econo-
mice e soddisfacenti dal punto di
vista sociale a.= E tutto cio mentre
queste condizioni di vita e di lavoro
sono pagate a una imposta crescente
del sangue dei lavoratori. Per citare
una Bola cifra fra tutte, in Belgio -
come in molti altri paesi capitali-
stici - it numero attuale degli omi-
cidi bianchi nelle miniere a superic
al numero degli stessi minatori. N
lo stesso tempo, naturalmente, i p:
fitti sono andati, come si dice
tutti i paesi del mondo , alle stet
Nei soli Stati Uniti, dai sei miliai
di dollari del 1939 sono passati al
sopra dei 40; e non accennano a
minuire. I salari, come avviene
trettanto naturalmente nella SOCie
capitalistica, quei salari che, cor
ha detto Saillant con una fiorita ii
magine, it cosidetto aiuto economi
dei monopoli americans doveva f
crescere come funghi alla frescu
mattinale, hanno subito riduzio
gravissime, e per 1'aumento del cos
della vita e .per it fardello crescen
degli orari di lavoro. La crisi ec
nomica si a abbattuta in pieno sul
spalle dei lavoratori che ne pagan
spese. A decine e centinaia di migli
lia i lavoratori vanno a raggiunge
le file dei senza lavoro. Soltanto p
effetto della crisi tessile, negli ultir
mesi si sono avuti 150.000 licenzi
menti negli Stati Uniti, 128.000
Italia, 100.000 nella Gran Bretagn
30.000 nel Giappone,, 40.000 nel
Germania. L'esercito di riserva d
capitalismo si a arricchito rapid;
mente di nuovi effettivi, di nuoN
armate di disperati senza laver
Soltanto ins India di 50 milioni,
45 in Indonesia, 'di un milione ne
1'Iran e via dicendo.
E' un quadro spaventoso del moi
do capitalistico che si' a venuto d,
lineando negli interventi al rappo:
to di, Saillant, ma a sun quadro cl?
bisogna far conoscere a tutto it moi
do. Perche le contraddizioni dell
society imperialistica sono arrival
a produrre incredibili e folli ecce:
si, assurdity economiche e degenc
razioni nella coscienza di coloro cb
regolano ogni lore attivita second
la legge del massimo profitto, al c
la di ogni considerazione sociale e
umana. Che cosa si deve dire, pe
esempio, di quegli industrials tessi:
giapponesi che noleggiano ragazz
di campagna per farle lavorare fin
a 14 0 15 ore e che nelle loro fat
briche, superando persiho le figura
zioni fantastiche dello Chariot d
e Tempi moderni ii, hanno applicat.
ai lore dipendenti per meglio sfrul
tarli i pattini a rotelle per farli spo
stare pia rapidamente da un repar
to all'altro? Che dire di quei padre
ni delle fabbriche di tappeti persia
ni nelle quali it 40 % della forza la
voro a costituita da bambini? 0 d
quei padroni delle zone sottosvilup
pate i quali utilizzano, secondo quan
to a state denunciato dallo stessi
rapporto preliminare dell'ONU sul
la situazione esistente nel 1952, bam
bini a in tenerissima eta a; dai 5 an
ni in su? 0 di quei piantatori indo
cinesi che trattengono sui salari de
lavoratori indebitati la quota pe7
costruir loro le prigioni?
Ma forse, piu caratteristico di tut
ti a 1'episodio che ci ha raccontatc
un lavoratore sudafricano. Il -mini
stro della giustizia dell'Unione sud
africana, Stuart, inaugurando la pri
ma prigione agricola dello Stato, h;-
dichiarato testualmente che cle pri.
gioni sono un simbolo di civilta a
e Questa prigione - egli ha dichia?
rate con commossi accenti - e ui:
po' it mio bambino, e altri bambin:
dovranno venire come questo. Ess<
renderanno preziosi servizi agli a?
gricoltori e contribuiranno ad atte-
nuare la penuria di mano d'opera
indigena... a.
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Alcuni rappresentanti delta delegazione francese the a tra le piu numerose. Tut-
ti i popoli delta terra sono rappresentati a questo Congresso senza precedenti.
Il tavolo delta delegazione coreana. I delegati ascoltano i discorsi the ven-
gono immediatamente tradotti in una delle cinque lingue ufficiali del Congresso.
Unit~ d'azio.ne in tutu I paesi del MQndQ
Subito dopo la costruzione dells
prima prigione, infatti, oltre 83.000
lavoratori vennero immediatamente
arrestati per lievissimi reati, multe
e cos! via. Il valore delle terre cir-
costanti - constato it dolce mini-
stro della giustizia sudafricano - si
accrebbe. Il lavoro compiuto dai pri-
gionieri - ha commentato it nostro
interlocutore - e pagato infatti con
la miserabile somma di 1 scellino e
otto pence...
E si potrebbe continuare col dire
the sui sei milioni di casi di r_ecita
e dei milioni di casi di sordita cro-
nica, la miseria e la fame hanno
avuto la responsabilita determinan-
te, ma non si finirebbe forse di ag-
giungere pennellate feroci al quadro
impressionante e pazzesco della ci-
vilty capitalistica di oggi, anno di
grazia 1953.
Si pub solo aggiungere - e i de-
legati to hanno documentato ampia-
mente - the la situazione dei lavo-
ratori coinvolge con se la situazione
L'ingresso di alcuni delegati asiatici.
Sono presenti at Congresso di Vienna
750 delegati in rappresentanza di oltre
cento paesi di ogni parte del mondo.
di tutti gli strati delle popolazioni.
Contadini, commercianti, artigiani,
professionisti, tutti risentono delle
gravi condizioni di degradazione del-
la vita sociale nel mondo capitali-
stico, dimostrando praticamente co-
me oggi sia inconcepibile uno svi-
luppo pacifico e duraturo e un au-,
mento apprezzabile del tenore di vi-
ta senza l'avanzata defile classi la-
voratrici, e la loro lotta contro la
politica dei monopoli.
Di fronte a questa situazione - ha
detto ii Congresso _ le organizza-
zioni sindacali di tutti i paesi devo-
no contrapporre la maturazione del-
la loro coscienza dei problemi di
fondo della society e un'azione con-
seguente ed unitaria per far andare
avanti it movimento sindacale mon-
diale ed aprire.una strada nuova. E'
a questo punto the comincia la par-
te forse piu interessante del Con-
gresso, la parte positiva, quella the
riguarda da una parte i successi ot-
tenuti dai lavoratori nella lotta con-
tro la disoccupazione e la. miseria,
per ii miglioramento del tenore di
vita, per to sviluppo dell'economia
e 1'elevamento culturale delle mas-
se, e dall'altra le indicazioni genera-
li per estendere a tutto it movimen-
to sindacale mondiale le esperienze
pia positive: ed a qui the risveglie-
ry it piu vivo interesse 1'esperienza
italiana delle lotte per it Piano del
Lavoro, al centro delta relazione del
Presidente della FSM e Segretario
generale della CGIL, Di Vittorio.
E' giunto it momento - tutti i dele-
gati ne hanno coscienza - nello svi-
luppo del movimento sindacale mon-
diale, the i lavoratori contrappon-
gano, alla politica dell'imperialismo
e dei monopoli, non solo i loro bi-
sogni e le loro esigenze piu imme-
diate, ma nuove e concrete impo-
stazioni dei problemi economici e
politici nazionali e internazionali.
Cost come. it rafforzamento del
movimento operaio internazionale
pone oggi nuovi problemi alle forze
imperialistiche, cos! la politica dei
monopoli impone oggi grandi orga-
nizzazioni sindacali unitarie la ne-
cessity di far coincidere la difesa
immediata del tenore di vita con
una presa di coscienza e di posizio-
ne di fronte ai problemi piu gene-
rali della politica economica dello
Stato.
Per condurre una tale azione sin-
dacale e sviluppare una tale politica,
Parma pia forte dei lavoratori -
ha sottolineato it Congresso piu am-
pio a unitario del movimento ope-
raio internazionale - e ancora e
sempre l'unitA, quell'unita the sola
puo dare un carattere mondiale e
universale alla politica delle classi
lavoratrici. In questo senso it bilan-
cio del Congresso a largamente at-
tivo. Esso va dalle esperienze uni-
tarie della Francia e dell'Italia a
quelle del Guatemala o del Giap-
pone. Nel Guatemala e nel Cile e
stata realizzata l'unity sindacale or-
ganica in una Centrale sindacale u-
nica. In India l'unita d'azione a sta-
ta realizzata nei grandi stati provin-
ciali e si annuncia nelle branche pro-
fessionali. In Indonesia l'unita d'a-
zione a in corso di realizzazione. De-
legati di quattro organizzazioni sin-
dacali indonesiane partecipano al
congresso e sono ben decise a unire
la loro attivity su una base comune.
Nell'Africa del nord, e in Tunisia,
l'unita d'azione tra le due centrali
aderenti alla FSM e alla CISL si
concreta in numerose locality ed in-
dustrie. La Conferenza dei lavora-
tori dei paesi scandinavi ha invita-
to la FSM, la CISL e l'internaziona-
le sindacale cristiana a condurre in-
sieme un'azione per la pace. Dal
Giappone organizzazioni non affilia-
te ails FSM, domandano alla FSM
it suo parere sull'unita delle orga-
nizzazioni sindacali di tutti i paesi.
Al Congresso dei sindacati scozzesi,
la Federazione dei lavoratori della
carpenteria metallica ha domandato
alle Trade Unions di a considerare
it problema dell'unita sindacale au-
gurandosi the un incontro possa
aver luopo prossimamente tra la
CISL e la FSM a. Questa risoluzio-
ne fu adottata dal Congresso in rap-
presentanza di circa 800.000 lavo-
ratori.
Si potrebbe continuare ancora. U-
na cosa comunque appare chiara fin
d'ora, mentre si svolge it Congresso,
e cioe the le prospettive unitarie so.
no oggi veramente larghe, aperte al-
le soluzioni piu avanzate. Per questo
Saillant ha chiesto the le decisioni
del Congresso facilitino ancora que-
ste prese di contatto fra le organiz-
zazioni sindacali affiliate alla FSM,
alla CISL e all'organizzazione inter-
nazionale dei sindacati cristiani,
mentre rivolgera un appello ai la-
voratori perche rafforzino l'unita
d'azione sui luoghi di lavoro:
e I governi si incontrano pure fra
di loro concludeva Saillant la sua
relazione - una volta all'anno alme-
no all'ONU. Perche le centrali sin-
dacali non dovrebbero incontrarsi
anch'esse periodicamente senza the
questo metta in causa le loro affilia-
zioni internazionali attuali, siano al-
la FSM, alla CISL e alla CISC? a.
Su quale base la discussione po-
trebbe svolgersi in questi incontri?
- ha chiesto ancora it segretario u-
scente delta FSM - E la risposta
e stata chiara e semplice: sulfa base
dei bisogni immediati e vitali dei
popoli, dei Toro concreti programmi
di progresso sociale, del loro deside-
rio di pace.
Non era forse stato detto fin da
otto anni f a, da parte degli stessi di-
rigenti sindacali the poi organizza-
rono la divisione delle forze dei la-
voratori, the e i lavoratori del mon-
do hanno aspirazioni ed interessi co-
muni e the l'unity non puo essere
impedita dalle differenze e dalle di-
visioni artificiali a. E allora?
Gianni Toti
Due delegati a colloquio durante una
pausa dei lavori del Congresso. I dele-
gati si scambiano a Vienna impressio-
ni ed esperienze delle lotte sindacali.
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
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TORNA'rI AL LAVORO I giornalisti Guido Aristarco e Renzo Ren-
zi, condannati dal Tribunals Militare ri-
spettivamente a 6 e 7 mesi di reclusione
con it beneficio delta condizionale, per it noto articolo ritenuto di a'vilipendio
all'esercito ?, hanno ripreso la loro normale attivita di direttore e redattore
della rivista a Cinema Nuovo n. Nel tempo di un mese e piu trascorso in car-
cere, si a accumulato per loro parecchio lavoro arretrato. Ma si sono accumu-
late anche infinite manifestazioni di solidarieta e simpatia verso i due che
I'opinione pubblica italiana e tutta la stampa, tranne esciusivamente quella
amissinan, hanno ritenuto vittime di un processo anticostituzionale che non ha
reso ad essi giustizia. Nella foto: i due cineasti con lettere di solidarieta ricevute.
Una delegazione di donne di
PROTESTANO PER LA TERNI ? Terni, mogli a madri di quei ]a-
voratori che la a Terni n vorreb-
be licenziare, a venuta a Roma martedi scorso. In base al mandato ricevuto
dalla popolazione di Terni queste donne - it cui viaggio era stato finanziato
con sottoscrizioni popolari non solo tra i lavoratori, ma tra commercianti, arti-
giani e professionisti ternani - hanno esposto a parlamentari e ai dirigenti
delle organizzazioni sindacali e democratiche, it pericolo rappresentato, per la
intera citta umbra, dalla attuazione dei 2000 licenziamenti richiesti nelle Ac-
ciaierie. Con un gesto inqualificabile la polizia ha fermato, nel torso del viag-
gio, numerose donne, seguendo in ogni loro movimento quelle arrivate a Roma.
SI ARRAMPICANO SUGLI SPECCHI
Abbandonata la tesi allarmistica del pericolo inflazionistico, gli industriali tentano ora di giustificare
la propria intransigenza col rimettere in discussione i lavori dell'ormai famosa Commissione tecniea.
11
e argomentazioni e le giu-
stificazioni divulgate dalla
Confindustria alla stampa
mediante una nota ufficiale,
a sostegno della propria po-
sizione negativa nei confronti del-
le rivendicazioni avanzate dai lavoo--
ratori, mi hanno riempito di stupore.
Mi rendo conto che, quando una de-
terminata posizione poggia su una
base instabile, it tentare di arram-
picarsi sugli specchi pub apparire
un'ancora di salvezza; ma l'audacia
ha i suoi limiti e chi eccede nella
misura rischia di perdere anche
quelle doti di seriety alle quali ogni
organizzazione che si rispetti deve
tenere. piu che a ogni altra cosa.
Abbandonata la tesi allarmistica
del pericolo inflazionistico quaiora
si aumentasse la possibility di ac-
quisto delle retribuzioni mediante un
congruo aumento degli stipendi e dei
salari - in quanto tale tesi a inat-
tuale e zoppicante - si vorrebbe
ora giustificare la incomprensibile
intransingenza -degli industriali col
rimettere avanti le vicende dell'or-
mai famosa Commissions prevista
dall'accordo del 14 settembre 1952,
per 1'esame tecnico del congloba-
mento.
Francamente debbo confessare che
avevo sempre creduto che i dirigenti
della Confindustria si considerasse-
ro soddisfatti dei lavori della Com-
missione, non fosse altro per es-
sere riusciti, con cavilli e esaspe-
rante lentezza, a far passare oltre
un anno dalla data della sua costitu-
zione.
Non avrei mai irhmaginato che do-
pe tutto quelle che i dirigenti della
Confindustria hanno scritto e dichia-
rato per giustificare it loro intran-
singente rifiuto a prendere in consi-
derazione le rivenidcazioni dei lavo-
ratori, essi riesumassero oggi la que-
stione del terzo punto dei lavori del-
la Commissione Tecnica.
La Confindustria ha evidentemen-
te dimenticato che it Mott. Costa, in
una sua lettera, ha scritto che it
conglobamento date e le difficolta
tecniche poste in luce dalla Commis-
sione interconfederale e dal quale
dovrebbero derivare inapprezzabili
vantaggi economici per i lavoratori?,
non meriterebbe di essere effettuato
per non sottoporre ale aziende ad
un processo laborioso di revisione
e di riassetto dei loro sistemi sala-.
riali ?.
Quindi a inutile che si venga an-
cora a parlare dei lavori della Com-
missione tecnica quando lo stesso
Dott. Costa, fin dal 4 agosto dello
scorso 'anno li riteneva esauriti. Era
tanto perfetto e completo 1'esame
compiuto dalla Commissione che egli
aveva potuto, secondo i suoi calcoli
e le sue tesi, valutare anche I'onere
che esso avrebbe comportato.
Parlare oggi, da parte della Con-
findustria, di Commissione tecnica
per esaminare ancora tecnicamente
it problema del conglobamento,
quando i lavoratori italiani hanno
giy suflicientemente dimostrato, at-
traverso la lotta, di voler rapidan5en-
te realizzare un piu alto tenore di
vita, suona come uno scherno, e
non pub che rendere sempre piu te-
si i rapporti tra i lavoratori e gli
industriali.
Non a serio nascondere it proprio
atteggiamento negativo ed intransi-
gente dietro motivi di carattere for-
male, quando it punto di contralto
e decisamente di materia economi-
ca, e quindi -di sostanza.
Piu chiara a la posizione quando
gli industriali italiani affermano che
essi si rifiutano di incontrarsi con
i rappresentanti dei lavoratori per
esaminare it conglobamento e la
normalizzazione delle retribuzioni
dei lavoratori dell'industria. Piu cor-
retto sarebbe ripetere quanto molto
chiaramente ebbe a dire ii dott. Bor-
letti, Vicepresidente della Confindu-
stria, nella riunione del 3 corr. e cioe
che it rhotivo determinante per la
presa in considerazione delle riven-
dicazioni dei lavoratori era con-
dizionato da concessioni governative
in materia di esportazioni e di libera-
lizzazione degli scambi. E piu linea-
re sarebbe anche che i dirigenti.del-
ta Confindustria, invece di nascon-
dersi dietro argomentazioni del tut-
to formali, apertamente dicessero
che fino a quando Pon. De Gasperi
non manterry le promesse fatte To-
ro prima e dopo le elezioni del 7
giugro,. di garantire I'applicazione
delle previste leggi antisindacali ed
antisciopero, non intendono incon-
trarsi con le Organizzazioni sinda-
cali per esaminare le rivendicazio-
ni da esse poste a nome dei lavora-
tori dell'industria.
Comunque una cosa a certa; le
tergiversazioni e le escogitazioni piu
o meno formali non riusciranno ad
indebolire ne la raggiunta units di
lotta del lavoratori, ne ]a simpatia
da cui a circondata, da parte di lar-
ghissimi strati la lotta che essi con-
ducono. -Martedi 20 ottobre la CGIL
la CISL e la UIL invitano nuova-
mente i lavoratori dell'industria a
scioperare per 24 ore consecutiva-
mente. Una nuova grande manife-
stazione di forza, un nuovo monito
che fart' sentire agli industriali ita-
liani ]a volonty che anima la classe
lavoratrice di lottare fino al rag-
giungimento della vittoria.
Le rivendicazioni per le quali la
CGIL chiama i lavoratori alla lotta
sono ancora quelle che Pon. Di Vit-
torio ebbe a presentare alla riunio-
ne interconfederale del 3 settembre.
E' esatto quanto ha scritto nel 1'Or-
ganizzazione industriale it dott.
Borletti, presidente della Delega-
gazione degli Industriali alla riunio-
ne del 3 settembre: ((La CGIL ri-
vendica it conglobamento delle voci
retributive con tutti gli oneri con-
seguenti e che le nuove paghe con-
globate vengano aumentate fino a
raggiungere per it manovale comune
(con gli scatti in piu per le altre
qualifiche e categorie) it 50 % della
somma segnata in ciascuna provin-
cia dal bilancio per it calcolo delle
variazioni dell'indennity di contin-
genza a.
E' ancora esatto che la CGIL so-
stiene e ritiene giuste le rivendica-
zioni fatte dalle singole categorie
per i] rinnovo dei loro contratti na-
zionali. Ma non a assolutamente ve-
ro quanto it dott. Borletti fa dire al-
l'on. Di Vittorio circa la soluzione
delle questioni in contrasto. Di Vit-
torio affermb, e to riafferma costan-
temente, che la soluzione delle que-
stioni (conglobamento, .perequazio-
ne, contratti nazionali) non dovra
comportare la somma degli oneri
conseguenti alle tre richieste, ma
che, invece, nella risoluzione delle
singole rivendicazioni non si pub
non tener conto dell'onere comples-
sivo che ricadrebbe sugli industriali.
Vale a dire, tutto it contrario di
quanto it dott. Borletti vorrebbe far-
gli sostenere.
La " CGIL' non si pone, come vor-
rebbe far credere'la Confindustria,
fuori -della realty; non ha mai chie-
sto per i lavoratori rivendicazioni
non sopportabili dalla industria ita-
liana. Le rivendicazioni per cui la
CGIL chiama i lavoratori dell'indu-
stria a lottare, possono essere ac-
cettate, in quanto non solo esse so-
no un'equa riparazione per quanto
non a stato fatto fino ad oggi, in se-
guito all'aumento del 'rendimento di ,
lavoro, ma anche perche aumentare
it potere di acquisto delle retribu-
zioni dei lavoratori mediante un
congruo aumento, vuol dire incre-
mentare it mercatd interno, attiviz-
zare fiindustria, e dare 1'avvio ad
una nuova situazione economica su-
scettibile di assorbire al lavoro un
grande numero di lavoratori oggi
disoccupati.
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i
ii
11 XQMI BELLA r11T
Cosi sentenziano i "tribunali privati,, del grande monopolio torinese. La condanna
e " l icenziamento a vita,,: it lavoratore colpito - perche attivo democratico o anche
semplicemente scioperante - non potra essere assunto neppure in altre aziende.
Torino. ottobre.
Ila periferia di Torino, e
net cuore stesso delta citta,
sorgono le molte fabbriche
delta FIAT. Le circondano
interminabili muraglie di
mattoni, copra le quali si sovrappon-
gono ? incessantementne scritte e
cancellature. Gli operai scrivono
con la calce, la direzione fa can-
cellare con I'intonaco. Le scritte so-
no quasi sempre le stesse: s basta
col fascismo FIAT a.
La FIAT, dunque. dy la propria
marca non solo alle automobili, ma
anche a] fascismo. Ed it fascismo di
marca FIAT sta diventando ancora
piu famoso delle sue macchine: per
ragioni del tutto opposte, si capi-
see, poiche mentre le macchine so-
no buone, it suo sistema di trattare
le maestranze a semplicemente in-
.fame. Al di qua di queue mura the
abbiamo, detto, i maggiori dirigenti
delta FIAT vorrebbero infatti the
gli operai lasciassero non solo la
propria dignity, ma anche i loro di-
ritti di cittadini delta Repubblica
Italiana. Queste parole - per quan-
to grave ne sia it significato - van-
no prese alla lettera, e to diinostre-
remo piu avanti. Queue mura non
sono per la FIAT un normale recin-
to: sono un confine, sul limitare del
quale ii nostro Stato finisce, e ne
comincia un altro: it regno delta
famiglia Agnelli. .
Un regno dispotico it quale, fi-
no a ieri, aveva le sue leggi e la
sua polizia. Adesso ha compiuto un
passo avanti: ha istituito anche u-
na a magistratura ?, the inquisisce,
processa e sentenzia c in nome del-
la FIAT a. Dopo di the si appplica-
no le gene, le quali vanno dalla mul-
ta alla sospensione (dhe sarebbe
un a licenziamento limitato a), at
trasferimento (come dire sit con-
fino a), fino ad 'arrivare a] a licen-
mento a vita a. Colui it quale vie-.
ne colpito da questa condanna, non
solo perde it posto nello stabilimen-
to. ma viene messo praticamente
nella impossibility di trovarne - un
secondo in altra azienda. La FIAT,
infatti, esercita it proprio dispoti-
smo sopra tutte le industrie torine-
si. da essa dipendenti per ragio-
ni diverse. E la vittima del tribu-
nale privato delta FIAT sari ine-
,sorabilmente respinta da tali indu-
strie. D'altronde, se anche cib non
fosse. essendovi a Torino sessanta-
mila disoccupati the da anni fan-
no la coda per avere un posto, al
condannato resterebbero sempre po-
che speranze.
Questa dei a tribunali privati a e
- come s'e detto - l'istituzione piu
recerte del professor Vallletta,
massimo dirigente delta FIAT e
e primo ministro a di tale dispotico
e Stato dentro to Stato a. Alla te-
Questo a it ? confino ? dove le vittime del tribunale privato della FIAT scontano
la condanna. Tale fabbrica di punizione sorge alla periferia di Torino: l'edificio?
e nuovo ma in esso vi sono accumulati macchinari arretrati, di maniera the it
lavoro divenga una vera sofferenza. Vi sono inviati i membri di C. I., dei
C: d. F., attivisti sindacali ecc., senza tenere conto della loro specializzazione.
.sta dei tribunali privati c'e una spe-
cie di suprema a corte d'inchiesta a,
formata dal capo personate, dal ca-
po ufficio mano d'opera, dal vice
direttore, dal capo servizio di sor-
veglianza e dal capo ufficio segrete-
ria. I norni di questi signori, e di
altri a giudici a, si troveranno nelle
cronache delle sette udienze di cui si
parla piu avanti. Agli ordini di tale
e magistratura a si muove la polizia
privata delta FIAT. Essa a composta
da agenti in divisa e da agenti s mi-
metizzati a: questi ultimi - the po-
tremo chiaramente chiamare c spie s
- lavorano at fianco degli operai.
Esistono anche aspecializzazionu>:
ad esempio quella dei a fotografi a,
incaricati di riprendere le mae-
stranze durante gli scioperi e le
manifestazioni. Ancor`a nell.e cro-
nache piu avanti, citeremo it caso
di due a condannati u, portati da-
vanti at tribunate privato, uno in
seguito alla ripresa di un film, un
altro per la denuncia di una spia.
Per avere idea di tutto questo ap-
parato poliziesco bastera un dato:
ogni 60 dipendenti dellla FIAT esi-
ste un agente in divisa. Di quelli
LA DENUNCIA ALLA MAGISTRATURA
11 ((tribunate privato ? della FIAT viola:
1. - l'art: 40 della Costituzione the sancisce la liberty di sciopero;
2. - ]'art. 2 the riconosce i diritti inviolabili dell'uomo. sia come singolo. sia nelle
formazioni sociali dove svolge la sua activity;
3. - fart. 3, the dice essere compito della Repubblica it rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale the ? limitano +> di fatto la liberty e I'ugua-
glianza dei cittadini;
4. - fart. 41, in quanto esso stabilisce the to svolgimento della iniziativa pri-
vata. non puo effettuarsi in contrasto con la liberty e la dignity umana.
Inoltre it rc tribunale privato ? delta FIAT rappresenta anche una infra-
zione clamorosa:
1. - dell'art. 294 del Codice Penale, essendovi impedimento, con la minaccia.
dell'esercizio di un diritto, quale quello dello sciopero, sancito dalla Co-
stituzione;
2. - dell'art. 610 (sempre del Codice Penale), the reprime, qualificandole a vio-
lenze private)), le offese alle liberty civili: di pensiero, di riunione e di
associazione.
E' su queste basi the la FIOM ha sporto denuncia contro la FIAT, per
cui la Magistratura sta ora sviluppando la dovuta istruttoria.
e mimetizzati a, naturalmente, non e
stato possibile conoseere it numero.
I tribunali privati delta FIAT, se-
guono la Toro brava eproceduraa, the
e la seguente: gli a imputati a ven-
gono scortati fino all's aula a dai
poliziotti privati in divisa; e qui it
c presidente a con la. sua tragicomi-
ca a torte a e it s cancelliere a ver-
balizzante -procede all'interrogato-
rio. It s presidente ? e contempora-
neamente egiudice istruttorea. spub-
blico accusatore s e e giudice giudi-
cante a. Cosa inauditia - se ci pub
ancora esssere qualcosa di inaudito
dopo quello the abbiamo detto: -
mentre la comune polizia delta Re-
pubblica italiana non costringe nes-
suno a firmare it verbale, se non
to vuole, a11a FIAT basta rifiutare
di firmarlo per essere ]icenziati. Ed
ancora: mentre in tutti i tribunali
del mondo, compresi quelli nazisti,
seppure proforma. si concede a]-
I'imputato un difensore, davanti al
tribunate privato delta FIAT e ad-
dirittura considerato come s aggra-
vante a chiedere'l'intervento del na-
turale avvocato del lavoratore: la
Commissione Interna. Dopo qualche
giorno dall'udienza si fa conoscere it
a verdetto a at lavoratore: quasi
sempre esso a rappresentato dalla
lettera the annuncia it licenzia-
men to.
Ci rendiamo conto the i fatti fi-
no qui riferiti, possono sembrare
incredibili a qualcuno. No diamo
percib la prova piu convincente: la
cronaca nuda ma straordinariamen-
te eloquente di sette s udienze a dei
tribunali privati, the hanno s giudi-
cato e condannato in nome delta
FIAT ? sette lavoratori at licenzia-
mento a vita. Crediamo sia impos-
sibile trovare in tutta la storia' del
lavoro italiano un documento piu
mostruoso. Ed ancora: qualcuno, cne
viva lontano dal mondo sindacale,
potra chiedersi perche la FIAT sia
giunta a questo punto. La risposta
e contenuta in quattro numeri: la
produzione per operaio a passata in
questo monopolio, e in meno di tre
anni, da Kg. 2,18 all'ora, a Kg. 3,17'.
Lo sfruttamento a percib aumentato
del 25 percento, e la FIAT ha por-
tato i suoi profitti da ottocento mi-
lioni all'anno a piu- di cinquemila.
Questo a to scopo del fascismo
marca FIAT: umiliare it lavoratore
e fargli rinunciare, insieme alla
umana dignity, ai suoi diritti, primo
fra tutti quello di sciopero e di or-
ganizzazione sindacale, affinche
sopporti to sfruttamento sino in for-
do. It fascismo FIAT a forse la
peggiore vergogna sociale the af-
fligga oggi it nostro Paese: ogni cit-
tadino onesto deve insorgere per
cancellarla.
A. Magliona - A. Gilardi
(Continua a Vag, 8 e 9)
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!1 1 i 1 1 -
incroll.bill CrOBICI di 7 Bd18BZ8
1? 11 processo? contro I'operaio
NOVARESE GIUSEPPE
H
n un. giorno della prima
decade di settembre, l'o-
peraio Novarese, alle ore
9 e 30 del mattino, veniva
accompagnato dal proprio capo-
squadra all'ufficio del capo offi-
Gina. Successivamente sopraggiun-
geva un altro individuo che, pre-
so irl consegna it Novarese in
gruppo con altri cinque operai, li
conduceva alla palazzina della Di-
rezione. Due sorveglianti in di-
visa li introducevano in una anti-
camera, da dove, a turno, erano
introdotti nell'cc aula? del ?tribu-
nale privato > .
Allorche venne la volta del No-
varese, nell'(c aula ? sedevano i
giudici ? : Pittaluga (capo uffi-
cio mano d'opera), Istamiglio (ca-
po personale), La Penta (della se-
greteria direzionale) e Rimini (ca-
po servizio vigilanza). L'interro-
gatorio ebbe inizio: to conduceva .
it Pittaluga.
Ii Pittaluga sent! it bisogno di
premettere che quanto stava avve-
nendo era fatto in K difesa . degli
operai ? per assicurare ad . essi
> : Gra-
ndllo, Margini e Fantone. Si e
svolto supergiu come i preceden-
ti. Di notevole, questo : avendo
subito chiesto 1'operaio di essere
assistito, durante it dibattito, dal-
la Commissione Interna, ii Mar-'
gini ha risposto :
- Potremmo anche chiamare
la Commissione Interna, ma non
lo facciamo!
Giunti al momento della firma
Poperaio si rifiutava perche 1'in-
quisizione si era svolta in assenza
della Commissione Interna. Vista
l'insistenza del De Petris su que-
sto punto, it Margini esclamo :
- Se lei continua in questo at-
teggiamento, prenderemo severs
provvedimenti.
Pochi giorni dopo l'operaio ri-
ceve la solita ((sentenza)): ((licen-
ziamento a vita)).
6? "processo? contra Poperaio
GASTALDI GIUSEPPE
Si tratta di uno degli episodi
piii clamorosi, data la figura del
Gastaldi, partig-ono proposto per
la decorazione, invalido di guerra
e successivamente divenuto anche
invalido del lavoro.
Il ?processo? si a svolto nella
Questo a Armando Aires, ed attende di fronte allo stabilimento the escano i
vecchi compagni di lavoro per vendere ad essi it giornale di fabbrica. Lo hanno
Iicenziato per avergli trovato, scassinandogli to stipetto, tre vecchi numeri di
questo giornale. Entrato nella FIAT nel 1939, era gia stato licenziato una volts
nel '44 per la stessa ragione di ora; quella di essere un onesto democratico.
prima decade di settembre, ((Giudi-
ci)) in ((aula )): Fantone, Granel-
lo, Margini. Avendo 1' ((imputato ))
chiesto it nome all"interrogante,
questi ha sentito it bisogno di ri-
spondere:
- Stia tranquillo, io non sono
uno della Questura!
Ecco un estratto del ((verbale
d'udienza)):
- Dov'era da mezzogiorno all'u-
na del giorno 27 settembre? (pe-
riodo della refezione, n.d.r.).
- Ad ascoltare la relazione au-
torizzata ?della C.I.
- Perche quando a suonato it
campanello, non ha ripreso la-
voro?
- Nessuno 1'ha fatto, in segno
di. protesta.
- Quali responsabilita aveva
nella manifestazione e quali in-
tenzioni erano le sue?
- Le stesse di tutti : ci siamo
portati davanti la palazzina del-
la direzione, per attendere la ri-
sposta the avrebbero data alla no-
stra delegazione.
11 ((giudice)) Fantone - stilato
it verbale - lo ha letto ai pre-
senti. Si chiede all'operaio di fir-
mare, ma questi obietta the ne
vuole una copia preventivamen-
te, per esaminarla e chiedere con-
siglio alla Commissione Interna.
Si tespinge la domanda e si e-
sclama :
- Lei deve firmare! - Il ((giu-
dice)) Margini visibilmente ecci-
tato grida :
- Allora per cosa a stato qui:
per farci perdere tempo?!
Si conclude it c processo ,> fa-
cendo rilevare al Gastaldi the ha
commesso due infrazioni : la pri-
ma per lo sciopero, la seconds per
rifiuto d'obbedienza, per cui do-
vra subire un castigo maggiore.
Pochi giorni dopo Loperaio rice-
ve la sentenza : ((licenziamento a
vita)).
7? "processo? contra I'operaio
CHIETTO GUIDO
L' ? udienza > si a tenuta it 31
agosto: anche questo a un episo-
dio clamoroso, essendo it Chietto
un ((anziano)) della FIAT, parti-
colarmente amato e stimato non
solo dai compagni di lavoro, ma
dagli stessi superiori diretti:
((Giudici)) in a aulaa : Pistamiglio,
Ardissone e Pittaluga, oltre la so-
lita stenografa verbalizzante. Han-
no condotto l'interrogatorio Ardis-
sone e Pittaluga. Gli viene chie-
sto, quale vecchio dipendente
((particolarmente apprezzato)) di
voler c collaborare con l'azienda a
nella ricerca dei promotori delle
manifestazioni. L'operaio ha fatto
osservare con estrema dignity the
gia una volta si era rifiutato a
mansioni del genere: fu nei pri-
mi mesi del 1945, quando era sta-
to convocato dalla allora questura
repubblichina. Pochi giorni dopo
il((tribunale privato)) della ? FIAT
decretava it licenziamento d i
Chietto Guido, essendosi rifiutato
di lavorare come spia.
A. M. e A. G.
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LA TERRA NA FILATTIERA
1 I DISASTRI DI QUEST'ANNO
15 febbraio Diretto 816 Bari-Napoli. Binario in discesa,
non funzionano i freni: it treno va a sfracellarsi contro la sta-
zione di Benevento: 23 morti e 70 feriti.
7 Aprile - Napoli - Stazione di S. Giovanni. Il diretto della Circumvesuviana deraglia, per it mancato
funzionamento del congegno degli scambi, e si spezza in tre parti: due morti e ventiquattro feriti.
12 Aprile - Stazione Ferrovie Nord Novara. II dire tto proveniente da Saronno piomba come un bolide
sulla stazione Nord: non funzionano i freni: 13 feriti.
12 Aprile - Stazione di Levanto. Accelerato 1065, proveniente da Genova. Deragliamento per cause
imprecisa te. Un vagone precipita nella scarpata, si salva, per 'il sub sangue freddo, it frenatore Pasquali.
16 Maggio - Milano. Sotto it tunnel dal lato di San Martino: scontro di due locomotori. Uno di essi,
una vecchia locomotiva a carbone, a avviata erronea mente sul binario e pari a: due morti e 3 feriti.
4.Ottobre. Disastro.di Filattiera. 7 morti.
7 Ottobre. Deragliame'nto 'di Framura: 4 feriti.
Filattiera - Una delle sette vittime del tremendo disastro ferroviario viene portata nella camera mortuaria del cimi-
tero. appena estratta dai. rottami del locomotore investito. Q uesti morti si aggiungono al gia lungo elenco delle vittime.
II tragico incidents ferrovia-
rio sulla linea Spezia-Parma,
che a costato la vita ' a sette
ferrovieri, a stato l'ultimo
campanello d'allarme dells
gravissimh situazione delle
nostre ferrovie. E' . ora di
rispondere alle drammatiche
domande che l'opinione pub.-.
blica . pone alla Direzione
delle Ferrovie dello Stato.-
La Spezia, ottobre.
a mattina del 4 ottobre, al-
le prime luci 'dell'alba, lun-
-
go la linea Parma La Spe-
zia, nel tratto che dalla pic-
cola stazione di Grondola
Guinadi e Filattiera di Pontremoli,
?un treno merci it 5777, composto di
45 carri cisterna,.e andato a cozzare
alla velocity di 130 Km. all'ora con-
fro un altro merci, it 6552, di 30 va-
goni, .fra i quali uno carico di alto
esplosivo, proveniente da La Spezia.
Un tremendo boato ha svegllato ?la
popolazione del paesi -vicini. I earri
ferroviari sono andati letteralmente
in frantumi mentre le due locomo-
tive, sollevate per meta in aria, sono
rimaste in quella posizione, inca-
strate, come in un ultimo abbraccio
I corpi di sette ferrovieri sono sta-
ti estratti da quello spaventoso gro-
viglio di rottami soltanto dopo otto
ore di lavoro incessante; con la fiam-
ma 'ossidrica, con le'gru, con le brac-
cia dei contadini, dei carabinieri, de-
gli operai, dei pochi ferrovieri delle
vicine stazioni, e dei vigili del fuoco
accorsi dai centri vicini.
Perche a avvemlto_ questo ennesi-
mo, tremendo disastro? Come si pub
spiegare che due treni di provenien-
za opposta, marcino sullo stesso bi-
nario, ed uno di essi, come impaz-
zito, cammini ad. una velocity folle
e vada a schiantarsi con it peso di
migliaia e migliaia di tonnelate con-
tro l'altro?
A queste drammatiche domande
che oggi l'opinione pubblica si pone
con angosciosa insistenza non si pos-
sono dare risposte esclusive. Ne ci
si pub limitare alla nomina della
solita commissione d'inchiesta che
deve ((far luce a e che, in conclu-
sione, lascia le cose piiz o meno co-
me stavano un minuto prima che'
accadesse it disastro.
Di fronte al ritmo impressionante
con cui questi tragici fatti si ripe-
tono a necessario che si vada a fon-
do nella ricerca delle responsabilita
e sopratutte nell'adozione di tutti
quei provvedimenti necessari a far
si che la vita dei ferrovieri, dei viag-
giatori, e it patrimonio delle Ferro-
vie siano difesi e. garantiti dagli in-
cidenti, frutto non del destino e del-
la fatality, ma della situazione in
cui oggi si trovano le strade ferrate
italiane.
A Filattiera hanno trovato la mor-
te, Mauro Casadio, Giuseppe Aldro-
vandi, Mario Bulli, Lionello Cecchi-
nati, Pietro Garzelli, Virgilio Por-
taluppi, Bruno Salati. Sette ferrovie-
ri: sette padri di famiglia. Sette la-
voratori che ail regolamento ? delle
Ferrovie dello Stato obbligava a la-
vorare con turni di notte che posso-
no giungere alle 12 ore consecutive.
Sei vedove piangenti e inconsolabili
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e tredici bimbi orfani a cui qualcu-
no dovey ben pensare.
Se n'e salvato uno, a Filattiera; it
frenatore Pasquali. 'Quando raccon-
tava ai giornalisti che a la seconda
volta che scampa da un disastro del
genere era pallido in viso e le sue
labbra tremavano visibilmente. La
prima volta, a Levanto, ii 12 aprile,
-si a gettato gib dal carro merci pri-
ma che questo, deragliato, prepipi-
tasse dalla scarpata alta 15 metri;
la seconda volta a Filattiera, si e
salvato perche era sull'ultimo carro
e l'urto 1o ha scaraventato a qual-
che metro dalle rotaie.
Se non dovessi mantenere tre fi-
gli e mia moglie - diceva Pasquali
- a quest'ora me ne sarei andato
dalle Ferrovie. Non a piu possibile
resistere ad una vita di questo ge-
nere. Sappiamo quando e come par-
tiamo; non sappiamo mai, perb, se
torneremo e... come torneremo n.
Questo a to stato d'animo che or-
mai esiste non solo fra i ferrovieri,
ma anche in una certa parte di quei
viaggiatori costretti a servirsi di
treni che viaggiano in tratti perico-
losi, da anni lasciati in condizioni
inadatte alle aumentate esigenze del
traffico ferroviario. Trani, per esem-
pio, come quello di Grondala Gui-
nadi, sulla Parma-Spezia, sul quale
e gia la terza volta che si segnalano
inconvenienti simili anche se senza
.conseguenze, a quello del 4 ottobre
che hanno causato it gigantesco
disastro.
Condanna a morte
II tronco ferroviario, dicevamo, ha
qui una inclinazione del 25 per mil-
le. Ci vogliono dei freni in perfet-
ta efficienza per percorrere que-
sto binario in discesa. E it merci
5777? quando a arrivato alla stazio-
ne di Grondala Guinadi, vi ha fre-
nato regolarmente: dunque aveva i
freni che funzionavano. Un paio di
chilometri dopo, quando cioe era in
piena discesa, i freni non funziona-
vano piu e la condanna a morte era
ormai segnata per gli uomini che
stavano sul treno.
Come un bolide a passato davanti
alla stazione di Pontremoli; mani
bianche si sono viste per una fra-
zione di secondo sporgersi dispera-
tamente dalla cabina del macchini-
sta e it dramma era gia tracciato?in
tutta la sua tragica realty dall'urlo
lacerante, come un aiuto gridato con
tutte le proprie forze, dalla sirena
del treno. E' stata vana la telefonata
al manovale della stazione di Filat-
tiera (una stazione, si noti bene,
priva del capostazione, perche la Di-
rezione delle Ferrorie - per rispar-
miare personale - ha cosi deciso).
E' stata inutile ]a corsa che, in se-
guito alla telefonata, it povero guar-
diano Casciano, un uomo che dal suo
lavoro non trae nemmeno it necessa-
rio per vivere, ha fatto per tentare di
manovrare almeno gli scambi a ma-
no, perche la chiave di sicurezza era
chiusa nella cassaforte di stazione,
come a prescritto dai regolamenti,
e it can o stazione, che doveva ':u-
stodire la chiave, non c'era. In quel-
la cassaforte era chiusa la vita di
sette lavoratori.
Forse non sarebbe servito a nuiia
to ?stesso perche ormai la terra tre-
mava per 1'avvicinarsi del treno
senza controllo.
E vano a stato 1'eroico tentativo
del guardiano di porsi in mezzo al
binario agitando disperatamente due
lanterne rosse, vano, perche verso
it treno impazzito si avvicinava a
velocity normale, quello proveniente
da Spezia e che doveva essere fer-
mato a Pontremoli per attendere it
passaggio dell'altro.
Cosi sono morti i sette ferrovieri.
Nelle tasche di Bulli e di Pongi-
luppi, due conosciuti ed amati diri-
I1
Filattiera - I due locomotori, sollevati in aria dal tremendo scontro, sono rimasti cosi, ritti contro it cielo, in una spe-
cie di mortale abbraccio. 11 disastro ha riproposto nel modo piii drammatico, it problema della sicurezza del traffico.
genti sindacali di categoria, nel mo-
mento in cui i loro corpi venivano
estratti dal groviglio di ferri e la-
miere contorte sono uscite le copie
de La Tribuna dei ferrovieri orga-
no del Sindacato Ferrovieri Italiani.
Pongiluppi /e state sette ore mori-
bondo, e con la sola mano che spor-
geva dai rottami, esortava i compa-
gni a fare presto, a non piangere,
a togliergli di dosso quell'enorme
peso.
E' morto qualche minuto dopo it
suo arrivo all'ospedale di Pontre-
moli. Con lui sono morti altri sei
lavoratori padri di famiglia e se fos-
se esploso it vagone carico di esplo-
sivo attaccato al treno proveniente
da Spezia, tutto l'intero paese di Fi-
lattiera avrebbe avuto serf danni.
Ma it binario di salvamento co-
sta qualche milione; meglio rispar-
miario e lasciare la linea nella at-
tuale situazione di pericolosity.
Per la stessa ragione, per econo-
mizzare, la stazione di Filattieraf
come altre di Iinee in forte penden-
za, sono private del capostazione o
di un agente che possa manovrare
gli scambi; nelle ore in cui vi tran-
sitano treni.
Molte stazioni, anche di grande
importanza, hanno ancora gli scam-
bi manovrati a mano.
L'economia piu grave, piu con-
dannabile, a quella che viene effet-
tuata sul personale. Si pensi che su
treni lunghi come quelli che si so-
no scontrati a Filattiera, vi era un
solo frenatore, perche circa un an-
no.fa, cosi ha deciso, la Direzione
delle Ferrovie e i turni di servizio
di questi lavoratori si fanno sempre
prix pesanti: sempre meno umani.
Per salvare quelle vite umane, per
impedire quel cozzo, per prevenire
quell'incidente e quelli analoghi, for-
tunatamente senza conseguenze,,av-
venuti tempo fa sullo stesso tratto,
sarebbe bastato costruire un binario
di a salvamento ? nella vicina col-
lina, in salita. in modo da far di-
rottare automaticamente, con gli ap-
positi congegni, it treno lanciato a
velocity crescente nella discesa pe-
ricolosa.
Subito dopo : Framura ,
Come puo l'opinione pubblica non
puntare un indice accusatore contro
i responsabili di incidenti cosi gra-
vi? Come si puo sottacere la situa-
zione esistente nelle Ferrovie dello
Stato per cui la politica della a lesi-
na ? sul numero del personale at-
tualmente in servizio rends malsicu-
re le linee, i servizi, la manuten-
zione, la sorveglianza, le apparec-
chiature; per cui 1'esistenza di un
supersfruttamento spietato, riduce it
personale viaggiante in condizioni fi-
siche di estrema stanchezza, dopo
7, 8 e anche 10 ore di servizio con-
tinuato, vicino alle leve di comando
delle motrici, nelle cabine dei frena-
tori, nei bagagliai?
Come si pub non chiedere che
cessi questo stato di cose, di fronte
al fatto che, a poche ore di distanza
dalla sciagura di Filattiera, it mat-
tino di martedi 6 ottobre, un altro
merci si va a fracassare contro it
a respingente a di un binario a mor-
to a sul quale va ad istradarsi
per it mancato funzionamento del
congegni di scatto degli scambi? E
anche qui: tre feriti gravi ed uno lie-
ve. Anche qui, nella vicina stazione
di Framura, a pochi chilometri di
distanza da La Spezia e da Filat-
tiera, it disastro si a svolto nello
stazio di pochi minuti. Appena it
tempo necessario al macchinista per
rendersi conto di non essere sul bi-
nario giusto e e bloccare ? la mo-
trice per evitare it peggio; per evi-
tare cioe di distruggere tutto it con-
voglio e di causare la morte dei 5
ferrovieri che si trovavano sul treno.
Questi ultimi tragici disastri do-
vrebbero essere sufficienti a convin-
cere I'Amministrazione delle Ferro-
vie che a ora di porre seriamente
mano a rimedi e provvedimenti che
vengono invocati oramai da tutta la
opinione pubblica.
Altro che ricercare i mezzi per
diminuire ancora it personale e ca-
cavillare sulla paga dei ferrovieri!
Occorre che ci si metta in testa che
nel 1953 non si pub piu pretendere
di portare avanti una rete ferrovia-
ria complessa come quella italiana
con mezzi e personale limitati e in-
sufficienti.
,E' vero; si sono fatti dei bei treni
di lusso. Sono stati costruiti i loco-
motori ? belvedere a dove i miliona-
ri possono godersi it paesaggio, co-
modamente? sdraiati su poltrone
((Frau )), sorbendo a Coca-Cola a o
v Whisky and soda a, come se fos-
sero su una magnifica terrazza a ve-
tri. Ma queste cose non dicono pro-
prio niente agli effetti del funziona-
mento generale dei serviziferroviari.
Dicono semmai quanto sia errata la
concezione che 1'Amministrazione
delle ferrovie ha della funzione di
questo indispensabile e fondamenta-
le servizio pubblico.
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12
L'UNIONE SOVIETICA A OCCHIO NUDO
L'~RIA FAMILI~~~ DI MOSCA
Dal nostro inviato Gianluigi Bragantin
Z
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Mosca, ottobre.
ul bimotore dell'Aeroflot sovietica salirono
a Vienna diciannove persone. La hostess ci
servi subito it to caldo e ce n'era bisogno
perche fuori pioveva a dirotto, faceva un
potto. L'apparecchio sail in pochi minuti a oltre
tremila metri, a trovare it sole. Da Vienna si arriva
a Budapest - con gli aerei normali di linea del-
l'Aeroflot - in-loco pin di un'ora: non sapevo cosa
fare, gin non si vedeva nulla, e cosi mi misi a
mangiare. In vista della capitale dell'Ungheria ave-
vo gin finito it mio cestino e la hostess mi guardo
con un'aria tra l'affettuoso e it rassegnato.
Erano le Otto e un quarto e a terra, all'aeroporto
di Budapest, ritrovammo la pioggia. Anche del buon
cognac? pero, servito da una gentile ragazza del
bar the accetto it pagamento in sceliini austriaci.
Valuta ungherese non ne avevo, la fermata pre-
vista a Budapest era di mezz'ora in tutto, giusto
it tempo pero di telefonare al mio amico Ferenc
Budai, radiocronista sportivo della radio di Buda-
pest, the aveva seguito a Roma la nazionale unghe-
rese, quella volta ormai famosa del tre a zero. Ot-
tenni la comunicazione in due minuti e quando
dissi a Ferenc the ero diretto a Mosca mi rispose
con un c fortunato a nel quale si sentiva una i:unta
di invidia. Ma subito dopo la voce di Ferenc as-
sunse un tono esultante: e Ieri la nostra Honved
ha battuto lo?Spartak di Mosca per due a uno, una
grande partita! a Di quella partita trovai l'arbitro
- un cecoslovacco - sull'aereo di Mosca: i due,
posti, rimasti liberi a Vienna vennero occupati ap-
punto da lui e da una cantante sovietica, letteral-
mente carica di fiori e di libri. Eravamo al com-
pleto, ora, i motori revisionati, it carico di carbu-
rante effettuato: pronti per it gran balzo da Buda-
pest a Kiev.
A Kiev trovammo finalmente it sole. Un sole me-
ridionale, caldo e festoso? the illuminava 1'immen-
sa pianura ucraina, dai campi coltivati grandi come
province, tutta punteggiata di villaggi a forma di
ics e di ipsilon e di folti" boschi, con le bianche
strade diritte the disegnavano enormi triangoli e
rombi e semicerchi nelle distese verdi, gialle, Bru-
ne. Il controllo della dogana in qualunque pcese
del mondo, a qualunque frontiera, a sempre fasti-
dioso e mette di malumore. Gettai le valige sul
pancone di una grande sala e aspettai it mio turno.
Vennero le prime a sorprese a: it passaporto mi fu
resti4to in pochi minuti e i doganieri si limita-
rono a esaminare i libri e i giornali the avevo por-
tato con me. Me li restituirono anche quelli, poc
dopo, con un sorriso: it volume sul viaggio ne
1'URSS di Enrico Emanuelli, i due volumetti c
Robotti a Nell'Unione Sovietica si vive cosi a, g
ultimi numeri " di ((Epoca )) e di c Calcio il]ustrE
to a, un libro giallo e una raccolta dei racconti c
Cecov. Quest'ultima suscito la curiosity di un dogs
niere it quale voile sapere notizie sulle traduzior
in italiano dei classici russi e degli scrittori sovi(
tici e un giudizio su Cecov. E voile darmi, com
pote con qualche parola di tedesco. la a sua a gra
duatoria dei grandi scrittori russi ' dell'Ottocentc
e primo Tolstoi, secondo Gogol, terzo Dostojevskj
disse. Ammetterete c)}e una s conversazione a c
questo genere con un doganiere non a .delle piii frc
quenti, ma riguardo alle a sorprese a, ip questo can
po, non ero the all'inizio.
L'apparecchio venne di nuovo accuratamente cor
trollato sul canfpo di Kiev da una turba di mecci
nici in tuta: un'ora buona di costa ed ebbi cm
it tempo di gironzolare per l'aeroporto e anche e
affacciarmi sulla piazzetta antistante, con un be
giardinetto e una statua di Lenin. Siamo abituat
a considerare gli aeroporti come luoghi dal ton(
un po' cosmopolita, con gente indaffarata e pieni
di valige, agenti di polizia the accendono it sigar(
ai miliardari e operatori cinematografici the si
Non solo nelle vie del centro, ma anche alla periferia it traffico a Mosca a animatissimo a tutte le ore del giorno e della notte. E It vie sono sempre affollate di gente.
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Ai moscoviti piacciono molto i gelati e le bibite sciroppate. Ad ogniangolo di strada ci sono banchetti e carrettini ove i passanti si fermano volentieri a comperare.
sbracciano a riprendere l'arrivo di un grosso pro-
duttore americano o dell'ultima c Miss ? vestita coi
modelli di Fath. L'aeroporto di Kiev a im'altra cosa.
Vedi anche li molti stranieri: indonesiani, per esem-
pio, che suonano it pianoforte nella saletta d'aspet-
to; cinesi che leggono intenti riviste in russo; ceco-
slovacchi e donne svizzere che vanno in delega-
zione a Tiflis o a Stalingrado. Ma soprattutto vedi
contadini con un'anguria in mano, giovani operai
dall'aria entusiasta, donnette col fazzoletto vario-
pinto in testa e un bambino in braccio: aspettano
l'aereo per Rostov, per Soci e la Crimea o per Minsk
e Leningrado, o per Mosca, dove arrivano a .partono
centinaia di aerei ogni giorno. In aereo si fa pia
presto e in aereo viaggiano tutti: i tecnici e gli
operai, i colcosiani e i komsomol; in ventiquattro
ore al massimo Mosca puo collegarsi per via aerea
con tutte le sedici repubbliche sovietiche.
In aereo si viaggia anche bene. In generale si
tratta di -bimotori a quattordici o a ventuno posti,
comodi anche se un po' disadorni per chi fosse
abituato a quelli svizzeri o svedesi, e soprattutto
sicuri: marciano sui 280-300 orari, non di piu, ma
arrivano in perfetto orario, eseguono placidamente
le manovre di decollaggio e atterraggio, solidi e
-imperturbabili, non partono o scendono tranquil-
lamente a terra se c'e tempesta; a perche non val
la pena mettere in pericolo vite umane - come mi
disse un ufciale ad Adler, sul Mar Nero - che per
not valgono piu di ogni altra coca D.
La hostess che ci accompagno fino a Mosca era
una ragazza vestita piuttosto modestamente e non
si dava arie. Mi rifild sorriaendo un altro cestino,
appena dopo Kiev: mezzogiorno era passato da un
pezzo e anche l'ora era cambiata. Ebbi la precisa
coscienza di essere ormai nell'Unione Sovietica solo
quando misi avanti di due ore it mio orologio:
adesso andavo con l'ora di Mosca. La hostess si
chiamava Natascia ed era bionda; a un tratto smi-
se di leggere un suo grosso librone e comincio a
chiacchierare con l'arbitro cecoslovacco, it signor
Puc: lui it russo lo sapeva e a dire la verita co-
minciai a invidiarlo feiocemente. Entrai in conver-
sazione con l'arbitro usando otto o dieci di queue
cinquanta parole di tedesco che so; costui, come
tutti gli arbitri di questo mondo. pretendeva di rac-
contarmi tutte le fasi della partita del giorno prima.
Ma Natascia, quando caps che ero italiano: tiro
fuori un notes e mi impose di dettarle le parole
di ((0 sole mio a e e Santa Lucia a. Anzi, in un
primo tempo pretese addirittura che le cantassi le
due canzonette napoletane, cosa che dignitosamente
ma recisamente mi rifiutai di fare: d'altronde cre-
do che, cantate da me, le sarebbero risultate asso-
lutamente irriconoscibill. Lei l'aria la sapeva, in-
vece, e bene, e su qucll'aria le dettai i primi due
versi di e O sole mio a che lei trascrisse accurata-
mente in caratteri cirillici. Al terzo verso non sa-
pevo piu come andare avanti. Mi vergognai come
un ladro e, cosa di cui arrossisco ancora, mi inven-
tai li per li altri due versi e glieli dettai, tanto per
farla finita. Due amici italiani che ho incontrato
a Roma, giorni fa, mi contestarono che la hostess
sovietica della linea Vienna-Mosca sapesge le pa-
role delle canzonette napoletane. In realty gliele
insegnarono loro sullo stesso aereo, qualche giorno
dopo; evidentemente Natascia non s'era tropoo fi-
data e si era rivolta a gente piu informata di me.
Per dimostrarmi la sua gratitudine. comunque,
Natascia mi offri una fetta di anguria, della sua
dispensa personale credo, e continuo a cantare ((0
sole mio a lino quasi a Mosca. La cantante sua com-
patriota le gettava ogni tanto uno sguardo di com-
patimento, smettendo per un attimo - ma per un
attimo solo - la lettura di un romanzo di Balzac
che sembrd essere, per tutto it viaggio, it suo unico
ed esclusivo interesse. Il signor Puc dormiva e si
sveglio soltanto quando le ruote dell'aereo tocca-
rono dolcemente la pista dell'aeroporto di Mosca,
esattamente nove ore dopo aver la'sciato Vienna.
Da Mosca a Vienna sei ore e mezzo di volo, to
stesso tempo che ci si mette, con it rapido, da Mi-
lano a Roma: decisamente Mosca non a lontana.
Vidi Mosca per la prima. volta dalla sommita
dell'unica altura che la sovrasta, a occidente: la
collina dove a sorta la nuova University. Di lassu
si vede Mosca come, dalla terrazza del Pincio o
meglio dalla rotonda del Gianicolo, si vede Roma.
E' un magnifico colpo d'occhio: cerchi subito it
Kremlino con le sue torri e le sue cupole dorate,
le sue stelle rosse, ma non a cos! facile trovarlo
nel fitto dei palazzi del centro, tra i grattacieli
sulla Moscova, i fumaioli delle grandi fabbriche che
sorgono, in primo piano, da una parte e dall'altra
del trampolino per i salti con gli sci. I colori di
Mosca, verso it tramonto, sono di un fascino stra-
ordinario: quella sera che arrival it cielo era chia-
ro, alto, e le case, i palazzi, le fabbriche, i parchi
di Mosca occupavano tutto lo spazio che potevi ab-
bracciare a occhio nudo, fino all'orizzonte. Mosca
ha,.s#tte milioni di abitanti, a una delle metropoli
piu grandi del mondo, eppure ha un'aria familiare,
anche a vederla per la prima volta e dall'alto di
una collina: non sembra piu estesa di Parigi, per
esempio. vista dal Sacre Coeur e non piu di tre
volte Milano. Ma a la sua periferia che a immensa:
e fatta di centinaia e centinaia di locality, tutt'in-
torno all'immenso anello urbano, dove finiscono i
recinti delle grandi fabbriche e cominciano i par-
chi, i boschetti, i giardini in mezzo ai quali sorgono
edifici per lo piu di media grandezza e case di
riposo e villette, ove i moscoviti si rifugiano nelle
sere di estate per sfuggire,al gran caldo della me-
tropoli.
Ma non avevo tempo, la prima sera, di visitare
la periferia. Volevo tuffarmi subito nelle vie del
centro, passare la Moscova, vedere la Piazza Ros-
sa. Fui fortunato perche trovai posto all'albergo
National, che da sulla Piazza del Maneggio, pro-
prio di fronte alle mura settentrionali del Krem-
lino. Mi assegnarono la stanza 309, proprio d'an-
golo con la via Gorki. Da una finestra potevo ve-
dere l'inizio della piu grande e piu famosa arteria
di Mosca, percorrere con lo sguardo la via delle
Botteghe di Caccia che sbocca sulla Piazza Sverdlov
e va su fino alla Lubianka; dall'altra la mole pos-
sente dell'albergo a Moskva a, it massiccio Museo
Storico, uno scorcio della Piazza Rossa col Mauso-
leo. di Lenin-Stalin e la facciata principale del
Kremlino dominata dalla a Spasskaia Barscnia a, la
Torre del Salvatore, it cui grande orologio segna-
va be 20,30.
Scesi al ristorante mezz'ora dopo. La Sala prin-
cipale era piena di gente: fare l'elenco delle nazio-
nalita, delle razze, dei continenti che vi erano, per
cosi dire, rappresentati, sarebbe un compito piut-
(Continua a pag. 22)
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UN. RACCONTO-DI VASCO PRATOLINI
La squadra salpa~a 1'indomani
i
ra it giorno del Corpus Do-
E mini, le sei del pomeriggio,
v'era ancora il. sole sulle fac
ciate delle case. I] vicolo era
lungo e di.ritto, tutto in pen-
dio, coi festoni d'edera da parte a
parte, i tappeti ai davanzali, le im-
magine nacre posate suile sedie, fuo-
ri' i bassi, la luminaria accesa mal-
grado it sole. La processione era
passata da poco e gia i petali di
rosa lasciati cadere sulla mitria del-
l'Arcivescovo, scomparivano dal sel-
ciato. La vasta famiglia del vicolo
si addossava alle proprie mura, coi
ragazzi piu fitti delle pietre; e fa-
miliare come un controcanto, tor-
nava to strepito delle venditrici di
sigarette, it richiamo dell'acquafre-
scaio, l'imbonimento strillato a pie-
na voce di Donna Nanninella piz-
zaiola, rossa e sudata davanti la
sua teglia. Risaliva i ? Quartieri
I'asinello del venditore di fave, in-
contro al trespolo d'o russo ove spic-
cavano i piedi di porco decorati dai
quarti di limone. Passo un furgone
del latte e sul suo tetto ballonzolo
it pallone della guaglionera, quindi
un taxi imbocco a precipizio la di-
scesa, col condlicente che non la fi-
niva di strombettare e una ragazza
nell'interno.
D'un tratto, tutti coloro che co-
munque vedevano it taxi, e si ixo-
vavano sulla destra, videro per in-
tero la ragazza. Ella aperse lo spor-
tello, indugio un attimo, poi si lan-
cio dall'auto che continuava la sua
corsa, anche piu veloce ora che ave-
va libera la strada. Toccata terra la
ragazza tento di acquistare it passe,
ma i piedi le si annodarono, ella
piroetto, emise un urlo e cadde. Pic-
chio la testa sul selciato...
Il vicolo esplose nelle grida; 1'ac-
quaiolo, saltato it banco! fu it prime
a curvarsi sulla ragazza, ch'era ri-
masta bocconi, la guancia contro it
selciato; e subito d.opo fu la ressa,
it tumulto delle persone e delle voci.
L'auto si era fermata distante pochi
metri; it tassista batteva a, palme
aperte sul volante, scuotendo la te-
sta, senza una parola per le do-
mande concitate della gente, la qua-
le ora assediava ]a macchina e fa-
ceva largo a Mimi 'o core &he avan-
zava con la ragazza svenuta tra le
.braccia, urlando.
e Incoscienti, lasciatemi trasi a.
Mimi 'o core depose la ragazza
sui cuscini, tirando calci all'indie-
tro per impedire che altri to seguis-
sero dentro la macchina, dove gia
due persone l'avevano preceduto e vi
stavano di diritto e di dovere: Gen-
naro Fiore per via del suo prestigio
di basista e Donna Nanninella in
quality di femmina, siccome di una
femmina si trattava.
Mimi si sporse verso it conducen-
te; gli chiese:
e Tu che dici? a
Costui torno a stringersi nelle
spalle, ma poiche Mimi insisteva con
una certa foga? e Totb 'o _chianchie-
re. che gli si era seduto accanto, lo
guardava in un modo se possibile
anche piu impulsivo, it tassista si
decise a trovare un filo di voce.
e Che volete da me? Si vede non
teneva altro mez2o pe' se' suicida a.
E avvio it motore.
La macchina rki mosse, carica fin
sui parafanghi, col giovane macel-
testa della ragazza, finche it san-
gue era caldo, le sgancio la gonna.
La biancheria era ordinaria ma pu-
lita. Cosi it corpo, decisamente gio-
vane, col ventre piatto, i seni solidi
e spartiti, molto piu bello della fac-
cia, soltanto simpatica ad immagi-
narla animata. Il crbnista le sollevo
le palpebre:
((Mica male a, disse.
II medico tastava i] cadavere, per
scoprirvi altre lesioni, se ve ne era-
no, e stendere it referto. Abbasso le
mutandine che l'infermiera le aveva
conservato.
? Mestruo in torso a, disse. ? Il
segno d'un'operazione all'appendi-
cea.
Nel corridoio le vogi,si erano fatte
piu alte, una rissa.
((Come da un tram, voleva scen-
dere. L'ho vista cogli occhi miei a.
e Anima di Dio, pure io a.
e E non tremar piu, parla inve-
ce... Perche non parli? a
? L'emozione t'e passata, parla...
((E parla... E parla... a
e Perche alla Polizia e non a noi?
Cos'hai da nascondere? a
e E` morta nel nostro vicolo... E'
sangue nostro. Come se fosse ?.
e Un momento dopo it passaggio
del Santissimo a.
? Parla, mariuolo ?.
e Mo' lo scasso ?.
Il poliziotto apparve sulla soglia.
vide Mimi 'o core che teneva ii tas-
sista per i risvolti della spolverina.
e Chillo sape e se rifiuta e' par-
ld a, grido Donna Nanninella.
III
Cio che sapeva, it disgraziato. lo
disse subito dopo al Commissariato
di Polizia. Disse it proprio nome in-
nanzitutto: Giuseppe Miranda fu Ni-
cola e fu Coacetta Improta. Le ma-
ni gli tremavano piu della voce, pro-
testava che era padre di sei figli e
che quella gente, sulla strada, forse
gli stava dando fuoco alla macchina,
immaginando chissy cosa per via del
suo rifiuto di spiegare cos'era che
sapeva e non aveva voluto dire, a
Toro cosi eccitati: avrebbero dato
fuoco a lui prima della macchina,
se lui avesse parlato, forse.
Era un uomo di quarant'anni, dai
capelli radi e la faccia mora e se-
gnata, tutt'occhi. Gli occhi erano
grandi, neri. spersi e spiritati in-
sieme, di piccolo napoletano, di ne-
gro sfuggito al linciaggio. Innocente
tuttavia, com'egli disse, quanto era
innocente it sangue delle sue crea:
ture.
e Cinches, ripete. E spalanco di-
ritta la mano che gli tremava.
Gli fu concesso di accendersi una
sigaretta, di riordinarsi le idee, e
che si attenesse ai fatti nella dichia-
razione che si accingeva a fare. Egli
chiese un bitchier d'acqua, lo tran-
gugio; si gingillava it pacchetto del-
le sigarette tra le mani, poi co-
mincio, stranamente, siccome disse:
Ho obbedito a un ordine... Que-
sto mi e testimone a.
Agito l'involucro di Raleigh, col
laio che sventolava un fazzoletto
bianco dal finestrino. Dietro, corren-
do, veniva la piu parte dells gente
del vicolo; it viaggio era breve e
l'avvenimento aveva la sua Punta di
eccezione.
II
Quando la deposero sul lettuccio
del Pronto Soccorso, is ragazza era
gia morta. Aveva i capelli biondi,
un golf di lana rosso e la gonna e
le scarpe nere. Queste, scollate. Le
gambe erano nude, sporche di ster-
co di cavallo aggrumato coi petali
di rosa. La faccia era intatta, l'echi-
mosi alla tempia appena una livi-
dura, maigrado it cranio fracassa-
to, e nulla, che potesse servire ad
identificarla. Le sue mani erano sot-
tili, senza smalto she unghie e i
polpastrelli sciupati, specie it polli-
ce e 1'indice della destra. Un anel-
lino con la pietruzza celeste, d'oro?
tuttavia, bastava vederlo. Non altro.
Delle efelidi attorno gli zigomi.
Il medico disse: ((Eta, sui venti-
cinque a.
Ando al suo tavolo, riprese la si-
garetta deposta poco prima e an-
gora accesa, torno a considerare le
mani. Divarico he dita della morta,
disse:
e Visto? Un'operaia, suppongo a.
e Dattilografa a, azzardb it croni-
sta.
((0 piuttosto una cucitrice a, dis-
se I'infermiera.
Il poliziotto disse: ((Mi sa di 'ro-
ba da marciapiede a.
Fuori it corridoio la gente del vi-
colo bolliva d'impazienza. .
L'infermiera sfilava iL golf dally
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biondo esploratore riprodotto a mez-
zo busto, sui due versi, nel suo
costume antico.
e St'ommo co' a barbs, cape i fat-
ti chic meglio e me a, disse Miran-
da.
I fatti. Ma erano quelli the erano.
Scagionavano Miranda senza illumi-
nare per nulla sull'identita della ra-
gazza. Ed a proposito dei due mari-
nai saltati fuori nel Corso della de-
posizione del tassista, 1'uomo con la
barba- tacque, naturalmente, stelle
e strisce e loro amico qual'era. Del
resto, sia.lui the i suoi due amici ne
sapevano quanto Miranda-sul con-
to della ragazza. Poco meno del no-
me di battesimo, e -nemmeno quello
di sicuro.
Uno del due marinai, it piu alto,
erano altissimi entrambi, ma, it piu
alto comunque,,le aveva chiesto, un
po' in slang un po' in italiano, e
poi erano andati avanti cosi per
tutto it Corso della giornata, con
sempre piu slang e meno italiano,
via via the diventavano piu sbronzi.
e Ti chiami Maria? ?
t ('Si, taro, Maria
Uhm... no Angiolina? ?, disse l'al-
tro e attacco la canzone di Angioli-
na e della sua pizzeria. -
e Si,' Caro, Angiolina ?, ella disse.
Il primo strillava Oi Mari.
E quando lui, it-piu basso, basso
uno e novanta; le 'aveva detto:
cc Betty ?.
;cs Si, Caro, lei gli aveva risposto.
Tutto questo anche Miranda lo
sapeva.
e Nemmeno sul nome di battesi-
mo potrei giurare ?, ripete Miran-
da. a Ma certo. the era forestiera.
Non parlava come noi, ma toscano
o qualcosa di simile. Qualcosa che,-
manco era romano. Tuttavia non
parlo quasi mai per tutte le ore the
furono in macchina, si lasciava sfru-
culiare, e zitta. Io li vedevo dallo
specchietto, come no? Sulla discesa
di Coroglio le avevano messo it pet-
to a hudo, lei stava col capo all'in-
dietro,. insisteva a dire the non po
teva... Voltai lo specchietto per non
vedere.
e Li avevo saliti a via Medina,
lei era gia con loro, se la tenevano
in mezzo, mi dissero the m'impe-
gnavano per tutta la giornata. - Non
trattai it prezzo, c'era la Squadra
in porto, dovevano essere scesi a
terra allora allora, pieni di so)di, da
giurarlo. Mi misero in mano questo
pacchetto di sigarette e vollero ne
appiccciassi una prima di partire. La
seconda la fumai alla prima sosta,
davanti c Giuseppone a mare)), sicco-
me vollero vedere dov'e the ce sta'
la finestra. Cantavano Marechiaro
e cacciarono ciascuno una bottiglia
di cognac. La ragazza non bevve, ne
prima, ne poi, se beveva mi accor-
gevo the tratteneva in bocca it-pii
possibile e poi sputava dietro )e lo-*
ro spalle. Lei non mi rivolse mai
la parola, mi sfuggiva e io la guar-
davo, sembrava si vergognasse di
me, the ne so... Li,portai a Posilli-
po, per it pranzo, a Capo Posillipo;
uscirono dopo un paio d'ore, gin
mezzi sbronzi e con due bottiglie
nuove. Fu dopo it pranzo the scesi
giu per Coroglio, e fu li the voltai lo
specchietto, siccome quello piu corto
s'era alzato come poteva dentro la
vettura, sbracato, e non so che_le
volesse fare.
(1947) (continua)
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Ecco i protagonisti del film, i cinque vitelloni - i gaga di provincia - durante una Belle loro consuete avventure not-
turne. Eccoli ad insidiare una pacifica. ragazza the va per i fatti suoi e dalla cui energica reazione i vitelloni saran-
no dispersi. u I Vitelloni n e stato premiato al Festival cinematografico di Venezia con uno dei a Leoni ? d'argento.
Questa garbata satira di Fellini non ha del tutto
risotto it problema di un film sulla rostra pro.
vincia it quote dovrd pur essere facto an giorno.
'Z- nei c Vitelloni a, it recen-
to film di Federico Fellini,
un momento davvero irre-
sistibile. Le cose vanno co-
si: un gruppo di questi c vi-
telloni a, giovani provinciali %bitua-
ti al dolce far nulla e a vivere alle
spalle delle proprie famiglie, passa in
automobile per una strada di cam-
pagna ove sta lavorando una squa-
dra di manovali. Uno dei giovina-
stri si leva in piedi dalla macchina
scoperta, e si rivolge ai manovali
con un ironico sberleffo. Ma ecco
the proprio in quei momento ]'auto
va in panne, e i giovani vitelloni si
danno ad. una indecorosa fuga, inse-
guiti dai lavoratori insultati, i qua-
li, con molta- compunzione, li pren-
dono a calci net sedere.
Perche questo momento a irresi-
stibile? Perche it pubblico applaude
con vera convinzione a quei calci?
Non a soltanto perche questa scena
e molto ben condotta e efficacemen-
te recitata. C'e qualcosa di piu: e
avvenuto, infatti, a questo punto del
film, the it regista Fellini si sia Ia-
sciato andare a dare una giusta sod-
disfazione al suo pubblico. Quei cal-
ci giy si preparavano nervosamente
nei piedi della gente the stava a
guardare it film. Quei calci, in un
modo o nell'altro, dovevano essere
dati, essi erano nella logica delle co-
se, essi sono c popolari a, net senso
piu vero e simpatico del termine.
Certo. a strano the Federico Fel-
lini, it quale afferma di essere stato,
anche lui, un giovane vitellone di
quelli the ora va rmettendo nei film,
abbia cos! violentemente preso a cal-
ci it proprio passato. E' strano, ed e
consolante, a un fatto positivo. Felli-
ni dice the cib non e vero, the it
film non ha nessun motivo di sa-
tira o di attacco, the esso vuole es-
sere soltanto un documento della
memoria giovanile, quasi un affet-
tuoso omaggio a certi vecchi amici
di un tempo. Ma per fortuna non e
cosi: diremo the it film gli e scap-
pato fuori suo malgrado, ma the sia
venuto fuori polemico e aggressivo e
un fatto..
Il problema e, piuttosto, di ve-
dere fin dove arriva questa pole-
mica, e la direzione in cui si ap-
puntano certi strali. Giy dal titolo
e dalla definizione, i a vitelloni ? ,
comprendiamo the la polemics di
Fellini prenda le mosse da un ra-
gionamento tutto intellettualae, qua-
si salottiero. Lo confessa Federico
Fellini: lo spunto per it film a nato
da certe conversazioni the Jui e cer-
ti suoi amici, noti intellettuali libe-
rali di Roma, facevano nei salotti,
nei caffe di Via Veneto. In queste
conversazioni si faceva dell'ironia
su quei giovani provinciali the tutti
loro erano stati prima di venire in,
citta, e, tra un bicchierino di e stre-
ga a e l'altro, si ricordavano gli epi-
sodi di quegli anni. Quei giovani li
chiaravano ?vitelloni a,. prima di
tutto per it loro aspetto fisico di
buone bestione dall'occhio spento, e
Franco Interlenghi nella parte di Mo-
raldo. Egli sari l'unico ad evadere, al-
la fine, dalla piccola citta di provincta.
poi per la loro eta di trentenni sfac-
cendati the quasi non hanno inco-
minciato a vivere e the vanno tran-
quillamente verso una dolce morte
civile. Poi Fellini disse: a Perche
non ci facciamo un film? a. E ]o ha
fatto. Benissimo. Adesso c'e da
aspettarsi the egli faccia anche un
film su quei suoi amici liberali, the
hanno tutta ]'aria di essere rimasti
vitelloni, vitelli di razza, magari, un
po' dimagriti per ]'aria cittadina. un
po' invecchiatelli e coriacei, ma pur
sempre graziosi aniinali da mace]-
leria intellettuale.
Da sollecitazione intellettuale dun-
que, a nato it film. La critica ai
vitelloni ? nasceva sul piano del di-
vertimento, della scoperta dei nei e
delle piccole magagne, della facile
ilarita su certi difetti di gusto e di
costume: i vestiti, le false ambizioni
letterarie, e quel compiaciuto rigi-
rare attorno all'argomento delle pro-
prie capacity amorose. Cosi Fellini
individuava chiaramente l'aspetto
piu visibile di certa gioventu pro-
vinciale, it suo volto, i suoi gesti, le
sue abitudini.
Ed a proprio questo punto di par-
tenza quello the condiziona un po'
it film. Mettendosi in questa pro-
spettiva Fellini perdeva di vista un
fatto essenziale: the i c vitelloni a
non sono soltanto un parto della sua
fantasia o delle discussioni tra lui
e i suoi amici. Essi esistono davve-
ro, nelle nostre cittadine di provin-
cia, e se esistono davvero essi sono
un fenomeno sociale. Fellini di que-
sto sembra non essersi accorto: i
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suoi a vitelloni? non hanno una fi-
sionomia sociale ben definita, e non
si capisce bene che cosa li tenga
uniti l'uno all'altro, quale sia, per
dirla con una parola grossa, la loro
e ideologia ?. Ci sarebbero alcune
domande da porre a Fellini: come
mai, per esempio, egli non ha fatto
di questi giovani i rappresentanti del
medio ceto provinciale, come per un
momento sembra che siano, i veri
figli di papa it cui atteggiamento
negativo di fronte al lavoro a quello
della spocchiosa superiority? Come
mai egli ha messo tra i suoi ? vitel-
loni ? anche i figli di famiglie umili,
di gente che si arrabbatta per vi-
vere? E come mai egli ha trascurato
alcuni aspetti che tutti conosciamo
per esempio l'atteggiamento. di fron-
te alla religione, alla chiesa, alla
e messa della. domenica ? ? Ecco, qui
c'era una possibility di chiarire mol-
te cose, di andare al fondo di un
atteggiamento morale sbagliato, pie-
no di menzogne convenzionali, fa-
risaico.
Queste cose, a voler essere molto
attenti, non mancano del tutto. Ab.
biamo citato quella scena, dei calci,
e se ne potrebbero citare altre an-
cora: quella della elezione di Miss
Alberto Sordi a it vitellone Alberto.
Fatuo e scansafatiche egli a mantenu-
to in famiglia dal lavoro di sua sorel-
la, che a 1'amante del suo principale.
1 ~cri
Leonora Ruffo nella parte di Sandra,
moglie del vitellone Fausto (Franco.
Fabrizi). Dopo una scarica di botte in-
flittagli dal padre, Fausto si ravvedera.
Sirena, che apre it film, e certi mo-.
menti del gran ballo di carnevale.
Nel hallo di carnevale, che certa-
mente non a una delle cose miglio-
ri del film, ci poteva essere un ten-
tativo acuto di satira di una certa
parte della society di una cittadina
di provincia, attaccata gelosamente
alle sue fatue, falsamente aristocra-
tiche tradizioni di divertimento. Ma,
ecco, scopriamo che Fellini ha fatto
partecipare a questo ballo tutta la
citty, e non solo una parte social-
mente ben definita di essa: c'e an-
che una umilissima servetta con le
sue compagne, e force, se guardia-
mo bene, scopriremo che ci sono an-
che quei manovali che prenderanno
a, calci. i e vitelloni a! E allora non si
comprendono pile bene le cose: la
satira : si affievolisce, si smorza, di-
viene gratuito divertimento del re-
gista, gioco formalistico.
La cattiveria, la presunzione, la
sordidita e la vuotezza morale dei
vitelloni, non trovano dunque, nel
film di. Fellini, nessuna giustificazio-
ne nella society, nella sua struttura
nella sua- organizzazione. Coss avvie-
ne che, in certi moments, questi per-
sonaggi somigliano un po' a quei
cattivi ragazzi del a Cuore n di De
Amicis, che sono' cattivi cosi, per
costituzione, e che occorre far di-
ventare buoni facendo loro la pre-
dica. Anche Fellini, a modo suo, na-
turalmente, fa it suo predicozzo: non
altrimenti puo essere inteso quel per-
sonaggio dell'integerrimo padre ? che
batte con la cinghia il' suo figlio
?vitellonea, e to costringe alla bonty.
I vitelloni a, dunque, non ha ri-
solto it problema di un film sulla
nostra provincia, un film che si deve
ancora fare. Ma forse not siamo
troppo esigenti. Forse dovremmo
prendere da Fellini quello che que-
sto giovane e molto dotato regista
mostra di saperci dare e contentarci
di questo, per ora. Forse dovremmo
accettare da Fellini it suo talento, la
sua capacity di osservazione minuta,
la sua ironia abbastanza popolare-
sea, it suo garbo nel presentare le
cose e le situazioni. E concludere che
i vitelloni a, nella attuale situazio-
ne del cinema italiano, a un fatto
positivo, largamente accettabile. Per
queste ragioni a lodevole ?che al Fe-
stival Internazionale di Venezia it
film sia stato premiato con un Leo-
ne d'argento. Non sara argento al-
l'ottocento per lnille, ma sempre ar-
gento e. Tommaso Chiaretti
Una delle piit belle scene del film. I cinque fannulloni, finita la stagione estiva,
si annoiano a morte a non sanno ehe fare. Dice uno di essi a un certo punto:
((Di, se venisse ora un signore e ti offrisse diecimila lire per farti un bagno,
accetteresti? ?. Sono i discorsi farui di giovani che non hanno voglia di lavorare.
Una scena del carnevale nella piccola citta. Fausto scopre nella moglie del prin-
cipale l'obiettivo di una facile avventura galante. Ma it padrone to scopre e lo
licenzia. Fausto cosi, come tutti i suoi amici inseparabili, torna a vivere alle
spalle dei parenti. Fellini ha dato con questo film una prova della sua capacitor.
Una risposta elusiva
Gli onorevoli Montelatici, Turchi,
Barbieri, Bardini, Cerreti, Sac
centi e Ferini presentarono net giu-
gno scorso un'interrogazione at mi-
nistro delle Poste per chiedergli di
intervenire energicamente contro it
lazioso comportamento delta RAI
e che in occasione deil'esecuzione del
coniugi Rosenberg ha oltrepassato
ogni limite tacendo volutamente
tutte le notizie riguardanti le com-
moventi manilestazfoni esplose spon-
tanee in tutto it mondo civile per
esprimere vibranti proteste contro
i carnefici e it cordoglio e la soli-
darietd ai ligli' e alla madre def
-Rosenberg n.
In questi giorni a pervenuta la ri-
sposta scritta del ministro Panetti,
it quale aferma che la RAI, relati-
vamente at caso Rosenberg, ha tra-
smesso alcuni servizi che a si sono
limitati alla semplice registrazione
dei fatti a; a che a per quanto con-
cerne le diverse ripercussioni susci-
tate dal processo nei vari settori
dell'opinione pubblica, esse Sono
state rilerite col riportare brani e
comments dei giornali di diverse
tendenza n.
La risposta del ministro delle Po-
ste non la che confermare l'accfcsa
rivolta ella RAI dal deputati del-
l'opposizione. Inlatti f servizi che
la RAI ha trasmesso sul processo
dei Rosenberg non sono stati. mai
obiettivi poiche hanno sempre ripor-
tato tutte queue notizie che pote-
vano servire a formare nell'opinione
pubblica la? convinzione che i due
coniugi erano colpevoli, ed hanno
ignorato tutte le altre che si rileri-
vano at moviinento di solidarietd ed
alle iniziative del a Comitato per la
salvezza dei Rosenberg)).
Per quanto riguarda le manifesta-
zioni di solidarietd, che si ebbero
in tutto it mondo non si pub dire
che le relative. notizie trasmesse d8l-
la RAI abbiano registrato obiettiva-
mente l'ampiezza e la grandiosita
del movimento. In ogni caso, it fat-
to di averle confinate neila a Rasse-
gna delta Stampa n la quale a tra-
smessa alts 8 del mattino e viene
percid asc,ltata da poeh.issime per-
sone, signiflca che si a voluto per-
seguire it rhiaro scopo di lane pas-
sare ino.sservate.
II radiopaziente
16 ottobre 1943
~! 16 ottobre del 43 - esattamen-
te dieci anni la - ebbe luogo a
.Roma i'infame razzia tedesca degii
1?iraclitf residenti nella cittd. Nelle
primissime ore del mattino, tra it
faro dell'alba e le otto, i a furgoni
Bella morte a prelevarono tutte quel-
le lamiglie, che furono trovate in
,:asa: quasi tutte, doe, a quell'ora.
Solo pochi ebbero modo di scampa-
re la cattura, di correre a salvare
amid a parenti. Di quella tragica
giornata a rimasta una testimonian-
za letteraria d'eccezionale valore: un
librettino di Giacomo Debenedetti,
a 16 ottobre 1943 ?, stampato net
1945 nelle edizioni OET di Roma,
scritto con it distacco dettato. da una
accorata pietd, che rende tanto pill
lucida e stringente l'accusa. Died
anni Sono trascorsi, quel ricordo e
ancora vivo in tutti not e proprio
in questi giorni d accade di i,egge-
re nella rivista a Nuovi Argomenti a
(n. 4, settembre-ottobre 1953) una
ifnpressionante inchiesta di Stetson
Kennedy, a Le regole dell'etichetta
nazista n, un: sagglo che lard parte
di un'opera pia: ampia in torso di
preparazione, che !sara intitolata
a Introduzione ail'America razzi-
ste a. L'articolo, che si apre col ri-
tornello di una canzone popolare:
(a Tutto dunque va bene - se hai
la pelle bianca - se hat la pelle
bruna - puoi anche stare attorno
-Ma se hai la pelle Hera - torna
indietro, torna indietro!), a la do-
cumentata esposizione delle regole
che governano le relazioni tra ame-
ricans bianchi e negri, specie net
territori dove vige la segregazione.
Di tale articolo daremo presto un
estratto ai nostri lettori. Abbiamo
intanto voluto segnalarlo perche ci
e venuto tra le mani proprio in que-
sti giorni, cando it decimo. anni-
versario del 16 ottobre 1943.
. Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
- Signor maestro, ]a mamma vorrebbe sapere da lei
1'indirizzo di quel macellaio the nel problema di ieri
vendeva la carne a 200 lire al chilo.
L altro giorno la Cunegonda a venuta a trovarmi. Ha comin-
ciato a bussare ai vetri della finestra e mi ha fatto ((ciao))
con la zampetta: segno the dovevo aprirle se non volevo pas-
sar guai. E infatti obbedii sollecitamente e. con l'aiuto di Bri-
ciola, la feci entrare nella stanza dello Zio Gib, in quel mo-
mento assente e fortunatamente ignaro dell'invasione the ve-
niva effettuata. La cosa piacque a Briciola, the era ben lieto
di dare' grattacapi allo Zio Gib.
Basta. La micia ha cominciato subito a solleticare it mio
amor proprio e a dirmene di tutti i colors. e Amerigo qua...
Amerigo la... ma the ti fanno fare?... come ti sei ridotto!... s.
ecc. ecc.
lo naturalmente ho cercato di darmi un contegno. per cui
ad un certo punto ho allungato una zampata significativa a
Briciola. the si divertiva un mondo a stuzzicare la gatta rac-
contando un sacco di inesattezze sul mio conto. Alta Cune-
gonda ho dichiarato con una certa solennita the it mio lavoro
al giornale era piuttosto importante. the to Zio Gib non
poteva fare a meno di me. e altre corbellerie del genere.
Ma la Cunegonda non ci ha creduto. Evidentemente era
sotto l'influenza di Briciola, it quale si a messo addirittura
ad insinuare the io al Vicoletto avrei l'incarico strategico di
vuotare i cestini e passare la lingua Sul francobolli. Natural-
mente ho detto a Briciola quello the pensavo di lui. Basta.
anche con quel moccioso dovrb liquidare la partita un gior-
no 0 l'altro...
Invano ho cercato di distogliere la gatta dalla delusione
avuta per le parole di Briciola. Con molta boria mi ha vol-
tato la schiena e si a diretta verso it cornicione. lieta di tor-
narsene fra veri mici. La faccenda mi ha mortificato aiquan-
to. Vi assicuro the presto qui al Vicoletto avverra quel ina-
cello the covo dentro di me da molti mesi e the fino ad ora
non ho provocato per riguardo alla distinzione dell'ambiente.
Ma forse a prossimo ii momento di riparlarne. Ve to dice
Amerigo
SERENELLA DOTTORESSA
MARIA TERESA TENTONI. -
Non ti sccraggiare se questa
volta non hai vinto. Molts so-
no stati I solutori e la sorte
non ti ha favorito. Concorri
ancora. Vincerai. Ti saluto tan-
to tanto.
MARISA DELFRATI. - La
tua letterina a bella, plena di
arguzia e di graziosi pensieri.
La poesia non a passata, tutta-
via, perche non adatta per la
nostra pagina. Scrivi ancora.
hai una buona vena, e lo Zio
Gib a Hero di to. Pensa the
ieri, alla riunione, ti ha porta-
to come esempio a quel pelan-
drone di Tim, the non pub
scrivere due righe senza dire
un sacco di spropositi. Ancora
brava!
CECIIiA CARMIGLIA. - Le
tue espressioni di increduiita
non si addicono ad una bam-
bina della tua eta. Metti in
dubbio the it gatto Amerigo
esista realmente. Dovresti ve-
nire qui al a Vicoletto e, per
cambiare parerel Esiste e co-
me esiste! Ha un caratterino,
poi, the non a davvero di zuc-
chero. Pensa the un giorno ca-
p itb. in redazione un tizlo, un
giovincello tutto azzimato;
manco a dirlo comincib a stuz-
zicare Amerigo con frasi irri-
verenti... Per farla corta suc-
cesse questo: it gio`vincello. e-
videntemente inesperto di gat-
ti, dovette ricorrere alle cure
di un medico a causa di un'un-
ghiata sul viso the lascib it
segno per alquanto tempo.
Ciao, incredulona!
LIDIA MILANESI. - 11 tuo
a pezzo s e piaciuto. E' pieno
di umorismo e di vivacita, ha
detto lo Zio Gib. Contents?
GIOVANNINO MINUTILLO -
La tua soluzione a arrivata in
ritardo. Ma non ti devi perdere
di coraggio. Continua ad in-
viarci le, soluzioni, sicuramente
vincerai. Lo Zio Gib, intanto.
per premiare la tua costanza e
buona volontk, ha deciso di re-
galarti un bel libro. Ciao, Gio-
vannino. Scrivimi presto, ti
mando un bacio.
Mentre Legge, Serenella,
le missive del lettort,
ad un punto impallidisce,
con git occht mezzo fuorl.
a Vieni subito. stu male!
Son la bimba tal dei tali;
?se non vieni to a curarmi,
mi faranno I funerals... a.
Corre tosto In bicicletta
con un forte batticuore
per I'amica sua ammalata
di gravissimo malore.
Le 1a?portato un lassativo
per curarle la pancina...
Presto, presto, corri. vola
the t'aspetta la plecina!
GUGLIELMO BONACCORSI.
- Inviaci pure altre poesie.
Studia come hai promesso alla
mamma, vedrai, quante soddi-
sfazioni ti dark lo studio. Eh,
to so, I libri scolastici costano
tanto, e quests a una cosa ve-
ramente brutta! Ci sono molti
bambini the non possono stu-
diare perche la scuola costa
troppo e it lord babbo a disoc-
cupato. E' chiaro the ci sono
speculators anche sull'istruzio-
ne dei bambini! Ma a appunto
per far cessare questo stato di
cose the bisogna diventare i-
struiti.
Serenella
Q~Di014:QD~~?
- - ~Q~'Il"Il'II10II~4~OTt~1II;0~
Indorinello
Se la tratti con i guanti.
si nasconde,
s7 la stringi ti mostra i pugni,
- e se si vede scoperta
ti mostra le unghie.
E' arrivata, sale in fretta Serenella non caplsce..
per le scale, bussa e attende., - Come. Buhl. non staff male?
- Ecco qua la medicina! E gia ?quella, access in viso,
- Ma the diavolo ti prende? vuol buttarla per le scale.
Chlaro: Buhl sta benone.
Senza l'ombra dl nn difetto.
Chi avrk fatto a Serenella
quest'ignobile dispetto?
Son gli autori dell'imbroglio
Miro e Briciola. Che spasso!
Per l'ingenua'medichessa
se in ridono da basso.
Avete indovinato? Fra tut-
ti, coloro the ci invieranno is
soluzione giusta. assegneremo
10 premi di lire quattrocento
ciascuno
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II babbo 'domanda a Bricio-
la: - Dimmir un po', Briciola,
da quale bestia si prende la
pelle delle scarpe?
- Dal bue.
- Bravo! E quells per fare
le cinghie?
- Dal cinghiale, - rispon-
de pronto Briciola.
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20.000 abbonamenti
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a.32 pagine
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Amma.rs..`oni, Correnti Postoli
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Facsimile del modulo per I'abbona-
mento a ? Lavoro u, the viene di-
stribuito in questi giorni in decine
di'migliaia di esemplari dovunque.
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R. F. (Genova). - L'angina pecto-
ris a una malattia dei vasi sanguigni
del cuore. Il muscolo del cuore, come
tutti gli altri tessuti del.l'organismo, ha
bisogno per vivere e funzionare nor-
malmente, di essere suf/Icientemente
nu.trito con sostanze trasportate dal.
sangue. Quando le. arterie del cuore
(chiamate coronarie) sono alterate in
modo da non consentire piu.- un nor-
ina.le afflusso di sangue, si ha l'instau-
rarsi di uno stato di sofferenza del
muscolo cardiaco (chiamato miocardio)
cite clinicamente si manifesta con un
dolore in genere a tipo costrittivo net
mezzo del petto, cite talora si irradia
alla spallo sinistra e lungo it braccio
dello stesso lato. It dolore a accompa-
gnato da un senso di angoscia, di ti-
more di morte e da sudore freddo. Go-
stringe it nnalato,- per i pochi secondi
the dura, alla assoluta intmobilitd.
It- fatto cite it dolore insorga piit di
frequente` durante uno' sforzo (cammi-
nare, specie se contro vento, satire le
scale, ecc.) si spiega cosi: it flusso di
sangue, anche quando le arterie siano
alterate, puo essere sufficiente alla nu-
trizione del muscolo cardiaco finche
esso lavora at minimo. Quando pero,
durante to sforzo, la richiesta di la-
voro at chore auntenta, allora it flusso
di sangue fin. Ii bastevole, non poten-
do adeguarsi, per to stato dei vasi, agli
accresciuti bisogni (come avviene in-
vece in condizioni normali) diviene
insufficiente relativamente alle maggio-
ri esigenze di nutrizione .del, muscolo.
Si stabilisce cosi uno squil.ibrio fra ri-
ch.iesta di sangue da parte del tessuto
cardiaco ed it flusso sanguigno consen-
tito dallo stato morboso: squilibrio cite
- abbiam.o visto - e la causa del
dolore
La causa piii frequente dell'angina
pectoris a costituita dalla a?rterio-
sclerosi.
Oltre alle cure cite yid sono state
prescritte (trinitrina, tefamin) ho da
consigliare solo una pratica semplice
m.a utile e nemmeno spiacevoie: pren-
di. un bicchierino di cognac at matti-
no prima di uscire. Ii cognac, buon di-
latatore dei vasi, a particolarntente in-
dicato neila stagione fredda cite sta
venendo, it freddo essendo at contrario
un costrittore dei'vasi.
M. L., Como. - Non devi spaven-
tarti perche la reazione alla tuberco-
lina eseguita at tuo bambino e risul-
tata positiva. Quel piccolo rilievo ros-
so ch.e'e comparso at punto dell'inie-
zione non sta a dimostrare necessaria-
m.ente l'esistenza di una nial.attia tu-
bercolare in atto. Essa significa solo
cite it bambino a di gib venuto a con-
tatto con it bacillo tubercolare e per
efjetto di questo contatto si a avuta
una ntodificazione del suo modo di
reagire all'infezione. Cio, ripeto, indi-
pendentemente da uno stato di ma.lat-
tia vero e proprio the puo esserci o no.
Naturalmente a bene the to sottopon-
ga it bambino ad un esante radiolo-
gico del torace. Ti consiglio per questo
di servirti di un dispensario antitu-
bercolare delta tua cittd.
L. E. B.. Bigarello (Mantova). - E'
necessario the to specifichi meglio le
cure cite Sono state finora praticate a.
tuo figlio. Solo in questo modo mi sard
possibile consigliarti direttamente o in-
d.icarti l'Istituto di. cura piu adatto.
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La "disciplina di fabbrica,, nei sanatori
Ai contributi versati dai
lavoratori per l'assicura-
zione contro la tuberco-
losi, deve far riscontro,
in ogni momento in cui
si vera it rischio, la
conseguente prestazione
curativa e assistenziale,
giacche nessuno pub
privare' un cittadino di
un diritto derivante da
un patto regolarinente
sancito ed al quale it
cittadino ha mantenu-
to scrupolosamente fede.
0
1 di fuori di un ristretto am-
biente di ammalati e di isti-
tuti assistenziali, non sono
molti a sapere quale sia in
realty oggi la condizione.del
lavoratore t.b.c. ricoverato e assisti-
to in sanatorio, secondo le leggi vi-
genti. In generale puo dirsi che nei
suoi confronti viene esercitata una
pressione disciplinare da padrone e
dipendente. Proprio cosi: si tende a
dimenticare che it lavoratore 'sala-
riato assistito per malattia a un am-
malato, it quale ha tutto it diritto di
essere assistito nella pienezza del
termine, senza limitazioni restrittive
della sua personality, cos! come si
fa verso qualsiasi ammalato la cui
origine e condizione sociale gli con-
sentano di pagare direttamente le
prestazioni ricevute per qualsiasi
cura o degenza.
Quello stesso clima di oppressione
che tanto spesso it padrone instau-
ra nella fabbrica, attraverso le inti-
midazioni, i soprusi, la a sorveglian-
za a e la corruzione, gia valica i mu-
ri della fabbrica e si spinge oltre i
cancelli del sanatorio, nel quale to
operaio non raramente finisce, e da
dove egli usciry certamente meno-
mato per tutta la vita.
Si a arrivati cosi, all'assurdo delle
?_dimissioni per indiscipl.ina a.
Riflettiamo. 0 si ammette che it
lavoratore, dal momento stesso in
cui cade ammalato, e cosi gravemen-
te da dover essere ricoverato in sa-
natorio - e un uomo al quale, ap-
punto perche ammalato, non si pos-
sono imputare eventuali intemperan-
ze inerenti e connesse alla sua stes-
sa menomata personality fisica, in-
scindibile dalla personality emotiva;
o si pretende invece che it malato
di tubercolosi assistito per legge sia
tin malato speciale contro it quale
ad ogni occasione o pretesto, si pos-
i ricoverati del Sanatorio di Vialba (Torino) furono costretti nel febbraio scorso a difendersi addirittura dalle cariche
della Celere, chiamata dalla, direzione, per impedire che i malati si recassero dal Prefetto per rivendicare it sussidio
postsanatoriale. Ecco i manifestanti a comizio fuori ii cancello del sanatorio, per protestare contro la Direzione.
sa scatenare it rullo compressore
del-le a dimissioni per indisciplina a
e cioe, come le cronache spesso re-
gistrano, della condanna a morte. Si
vedano i recenti casi di uomini che,
cacciati dai sanatori o per indisci-
plina a si uccidono dopo aver vaga-
to qua e la alla ricerca di un intro-
vabile aiuto. Che vi siano uomini
_pia o meno tranquilli a un aspetto
della vita di tutti i giorni. Ma pre-
tendere. che un uomo, proprio nel
momento in cui si ammala ed entra
in sanatorio, sia tranquillo, sia so-
cialmente corretto (come magari non
e stato nemmeno nella vita normale,
ne gliene derivarono conseguenze
spiacevoli) ecco qualcosa che va ol-
tre it senso comune.
Nella vita dei sani, come, e an-
cor piu nella vita degli ammalati,
esistono innumerevoli motivi di di-
sagio, di sofferenza morale, che si
traducono in. atti esteriori i quali
vengono senz'altro considerati come
scorretti o c indisciplinari a. E l'ope-
raio cos! come quando a sano viene
cacciato dalla fabbrica e per ir-di-
sciplina a, quando a ammalato viene
cacciato dal sanatorio o per indisci-
plina a.
Cacciato dalla fabbrica, forse fi-
niry tubercolotico! cacciato dal sa-
natorio finira col morire lentamen-
te, se prima non mettera fine ai suoi
giorno col suidicio. E non parliamo
dei casi in cui, dietro la questione
disciplinare, si cela addirittura la
volonty di comprimere la coscienza
del lavoratore ammalato, di impe-
dirgli la libera espressione delle pro-
prie opinioni pur nella breve cer-,
chia dei compagni di sventura, di
ostacolare la formazione ed it miglio-
ramento della sua personality cultu-
rale e sociale. .
Ma quanti sono i casi in cui, die-
tro la a questione disciplinare a, si
nasconde l'ostilita ad ogni manife-
stazione di democrazia nell'ambiente
del sanatorio? Ostilita che malamen-
te maschera it timore che desta in
certe mentality la sola idea di una
qualsiasi partecipazione della classe
operaia al controllo di istituti e di
enti che in fondo non sono che it
frutto della sua stessa fatica e della
sua stessa sofferenza.
Si vuol considerare 1'ammalato di
tubercolosi come se fosse isolato, nel
vuoto, come se non vivesse in mez-
zo ad altri uomini, i quali, anche se
non sono ammalati, sono pure sem-
pre soggetti a prendere atteggiamen-
ti non sempre assolutamente irre-
prensibili, anche senza volerlo. Non
e sempre facile quindi scoprire le ra-
dici delle controversie interne, a da
dove e da chi e perche siano Nate.
Esse pero finiscono col concludersi
sempre e soltanto a danno del ma-
lato: it piu debole anello della catena.
Al quale, oltre tutto, manca anche
una cola parvenza di difesa. Chi ac-
cusa it malato di indisciplina, a an-
che giudice della validity della sua
stessa accusa e decide come organ
sovrano sulla punizione che dovra
colpire l'a indisciplinato a. E si trat-
ta assai spesso di un lavoratore the
ha pagato fior di contributi assicu-
rativi contro la tubercolosi e che,
pertanto, a portatore di un diritto
inalienabile, e giuridicamente per-
fetto, all'assistenza nel caso in cui
cada ammalato.
Nessuno ha it diritto di privare un
cittadino di un diritto derivante da
un patto regolarmente sancito ed al
quale it cittadino ha mantenuto
scrupolosamente fede. Ai contributi
versati per l'assicurazione contro la
tubercolosi, deve far riscontro, in
ogni momento in cui si avvera it ri-
schio, la conseguente prestazione cu-
rativa e assistenziale. Se cos! non
fosse, non avrebbe piu alcun senso
qualsiasi forma contrattuale, e le
stesse istituzioni del diritto civile ne
verrebbero sovvertite.
Eppure, la direzione sanatoriale,
che rappresenta di fatto e di diritto
la parte obbligata a fornire le pre-
stazioni antitubercolari, si erge a
giudice insindacabile contro l'altra
parte contraente: it lavoratore assi-
curato contro la tubercolosi, caduto
ammalato.
La Commissione Degenti, organo
democratico rappresentativo di tutti
gli ammalati di un dato sanatorio,
e vista con ostilita e con sospetto da
molti che hanno nelle loro mani le
chiavi della vita sanatoriale. Eppu-
re, la Commissione Degenti avrebbe
modo di assolvere a compiti vera-
mente preziosi: tra l'altro quello di
acuire it senso di responsability di
coloro che arrivano talvolta a cac-
ciare dal sanatorio un uomo colpe-
vole, alla fine, solo di essere amma-
lato.
Nei sanatori d'Italia it disagio e
profondol per questa spada di Da-
mocle che grava sul capo di ogni
malato. Questo disagio si esprime per
ora in una crescente denuncia del-
1'arbitrio c disciplinare a che colpi-
see oggi questo e domani quell'am-
malato. E' certo pero che a questa
situazione va posto rimedio.
La Carta Rivendicativa che 1'U-
nione per la Lotta alla Tubercolosi
(U.L.T.) diffonde attualmente in
tutta Italia, indica con chiarezza due
punti: it riconoscimento delle Com-
missioni Degenti e la eliminazione
delle e dimissioni per indisciplina a. .
Attorno a questi due pilastri ri-
vendicativi tutti gli ammalati, tutto
it personale e le direzioni sanato-
riali stesse dovrebbero trovare un
terreno d'incontro nel reciproco e
comune interesse: it miglioramento
e l'elevazione morale e materiale
della vita sanatoriale.
Giuseppe Zanarini
Segretario generale deliU.L.T.
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80S01540R004000010026-4
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
11
on questa sua terza edizio-
ne, svoltasi domenica a
Firenze, la Rassegna spor-
tiva femminile organizza-
ta- dall'Unione Italiana Sport Po-
polare e dall'U.D.I. a entrata nel-
la tradizione delle grandi manife-
stazioni dello sport italiano. E ce
n'era bisogno. Non esageriamo se
diciamo che la Rassegna costitui-
sce oggi it punto cli riferimento
piil valido per fare i conti con un
problema annoso : lo sviluppo di
massa dello sport fra le donne.
Ognuno sa quante difficolta si
frappongonb alla soluzione di que-
sto problema : scarsezza di impian-
ti che si fa acuta proprio negli
sport pin adatti alle donne; man
canza di tecnici e allenatori spe-
-cializzati; disinteresse quasi totale
da parte degli organismi ufficiali.
Crediamo che, una volta per sem-
pre, i rappresentanti della. federa-
zione di atletica leggera, di palla-
volo, di pallacanestro che erano
presenti a Firenze si siano convinti
come, appoggiandosi sull'attivita
e sull'esperienza dell'U.I.S.P., sia
possibile finalmente fare un gran-
de lavoro per chiamare alla prati-
ca: attiva dello sport migliaia e mi-
gliaia di ragazze. ? . .
Potenziare lo sport femminile in
Italia significa potenziare lo sport,
in generale, metterci in condizio-
ni, in - un avvenire non lontano;
di poter gareggiare da:pari a pari
con le ragazze tedesche, olandesi,
scandinave e.di reggere it confron-
to alla meno peggio anche con
quelle dei Paesi dell'Oriente Eu-
ropeo, che Sono all'avanguardia in
tutto it mondo. E bisogna essere
grati all' U.I.S.P. e all'U.D.I. che
hanno indicato la via giusta, con
questa Rassegna, la quale ha vi-
sto allinearsi in gare combattute
ragazze di quasi tutte le regioni
d'Italia.
Stupiva soprattutto, d9menica
mattina all'apertura delle gare,
quello spirito di allegria e di entu-
siasmo diffuso tra le atlete, che si
comunicava alla folla accorsa nu-
merosa nel vecchio cameo degli
Assi, che si insinuava perfino tra i
-giudici,di gara, di solito cos! au-
steri e compassati con i loro cro-
nometri e' le loro corde metrate.
Allegria ed entusiasmo di ritrovar-
si insieme, in tante ragazze di Ta-
ranto e di Trieste, di Genova e di
Milano, di Roma e di Bologna, di
Pisa e di La Spezia...
Abbiamo vista bellissime ragaz-
ze : erano operaie, impiegate,. com-
messe, studentesse, unite insieme
dalla passione per lo sport e dalla
voglia di trascorrere, in una citta
stupenda, tra un pubblico di amici,
una giornata di festa. Bellissime
ragazze, abbiamo detto : erano bel-
le quelle del pattinaggio e quelle
dell'atletica, quelle della pallavo-
lo e quelle dei balletti. La'smentita
pin chiara ed evidehte a coloro
che - sulla base di un vecchio e
logoro luogo comune - credono
che le ragazze sportive debbano
essere necessariamente s mascoli-
nizzate ?, perdere la ? femmini-
lita ?.
I premi messi in palio non, solo
dall'U.I.S.P., dall'U.D.I., ' d a 11 a
C.G.I.L. e dalla Lega delle Coope- . 1'U.D.L, dal senatore Pastore, dal vice-Presidente e dal Segretario dell'U.I.S.P. Anche la CGIL aveva mandato premi.
It grande successo delta terza Rassegna
sportiva femminile dimostra che potenzia-
rie to sport femminile net nostro Paese
significa potenziare to sport in generale.
rative, ma anche dal . Presidente
della Repubblica. e dal Presidente
del Senato (particolarmente gradi-
ti) Sono stati vinti da ragazze ag-
graziate e simpatiche, ricche di .vi-
tality e di entusiasmo, felici di es-
sere, per un giorno almeno, alla
ribalta dello sport nazionale.
Qualche osservazione sui risulta-
ti tecnici: ce >}'e uno che fa spicco,
quello del salto in alto. L'ha otte-
nuto un'operaia tessile di Pisa, di
21 anno, la Giardi, che ha saltato
m. 1,47. E' un limite che potrebbe
far testo anche in un campionato
nazionale assoluto. La Giardi e u-
na bella atleta, a giovane, e potra
fare molto di pin, allenata com'e
da un tecnico serio, 1'ex-ostacblista
di fama nazionale Facchini. Una
altra ragazza di Pisa, la Pierocchi,
ha vinto gli 80 metri in 11 secondi
e 2 decimi : un tempo discreto. An-
cora la Giardi si a aggiudicato it
salto in lungo con m. 4,21: non e.
una misura eccezionale ma biso-
gna tener conto dello stato della
pedana, poco elastica. La Giardi
ha mezzi e volonta per poter far
meglio anche in questa altra spe-
ciality. Il quadro dell'atletica leg-
gera a completato dal peso e dai
200 metri. La prima .gara a stata
vinta dalla Curti di Reggio Emi-
lia; la seconda da una tarantina,
la Caputo.
Disputatissimo it torneo di pal-
lacanestro : in finale Sono enttate
he squadre di Trieste, di Roma, di
Genova e di Torino. La finalissi-
ma a stata disutata dalle rappre-
sentative di Trieste e di Roma ed
e stata vinta in bello stile dalle
triestine. Sono i frutti di una tra-
dizione che a Trieste a gia un dato
acquisito, da vari anni. Le romane
21
hanno invece vinto la pallavolo.
Dominio delle bolognesi nel patti-
naggio a rotelle : a Bologna le ra-
gazze che fanno it pattinaggio sono
molte e lo fahno -gia da qualche
anno. Anche qui 1'esperienza ha
dato i suoi buoni frutti:
Dando uno sguardo a questi ri-
sultati c'e una cosa da rilevare :
che spesse volte nei piccoli centri
si fa di pin che nelle grandi citta.
E' un fatto che Torino, Milano, Ge-
nova, Firenze, Napoli non hanno
portato rappresentative tecnica-
mente solide. Secondo not a in di-
rezione di queste grandi citta -
ove un minimo di impianti esiste
e ove ci sono anche tecnici di una
certa esperienza - the bisogna
mobilitare gli sforzi
Non vi a dubbio che l'U.I.S.P. e
l'U.D.I. trarranno dall'esperienza
di Firenze la lezione migliore : si
tratta in primo luogo di rendere
permanente l'attivita. sportiva del-
le ragazze ovunque a possibile, e
soprattutto in quei luoghi che han=
no gia ottenuto risultati soddisfa-
centi in breve tempo : Pisa, Ta-
ranto, Spezia e altre. E in secondo
luogo di promuovere un lavoro pin
ampio, e pin in profondita, ? nei
grossi centri.
Se cio avverra c'e it caso che i
risultati della Rassegna , sportiva
femminile dell'anno prossimo, ol-
tre che segnare un successo di par-
tecipazione ed essere una bellissi-
ma festa delle ragazze italiane, su-
-peri anche sul piano tecnico le ma-
nifestazioni promosse dagli organi
ufficiali del nostro sport. E comun-
que, dia un contributo determinan-
te, insostituibile alla creazione di
un atletismo femminile di cui sen-
tiamo tanto la mancanza nelle
competizioni internazionali.
Giovanni Bertolini
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L'ARIA FAMIGLIARE DI MOSCA
(Continua dalla pag. 13)
tosto complesso. Mi limiterb a di-
re'che, nello spazio di pochi me-
tre quadrati, c'erano asiatici, a-
fricani, europei e sudamericani.
Le cameriere, che in un alber-
go sovietico sono generalmente
piu numerose dei camerieri, era-
no tutte motto carine ed eleganti
con i loro grembiuli e le loro cuf-
fiette blanche. Ma disgraziata-
mente non capivano una parola
di italiano. Impossibile , fare 1o-
ro compliments, dunque, e ai
miei tentativi rispondevano, con
un dolce sorriso, un invariabile
((pasalsta)) che in russo signifi-
ca, secondo me, quasi tutto:
e grazie a, a prego a, a si accomo-
di n, a scusia, a avanti a, a un mo-
mentino a, a buon appetito a, o al
desso vedo ) , a passi prima lei)),
((6 ora di andare a dormire n,
eccetera eccetera.
Al piano terreno del National
ci sono altri locali che a quanto
pare sono preferiti dai moscovi-
ti autentici. C'e un bar, e due
ristoranti. Nei ristoranti a im-
-mancabile l'orchestrina con una
donna e un uomo che cantano at
microfono canzoni popolari rus-
se ma anche tanghi e valzer e
languidi slow. Anche at National
quella sera funzionava l'orche-
strina con relativi cantanti. Mol-
ts tavoli da una parte e dall'al-
tra del salone, con uno spazio
rettangolare vuoto, net mezzo:
piccoli tavoli per due o at mas-
simo tre commensali. Notai mol-
te coppiette: belle ragazze ben
vestite, quasi sempre in abito
scuro gli uomini. Tra una por-
tata e l'altra le coppie ballava-
no. Non dico che ballavano be-
ne? ma ci mettevano motto impe-
gno. Dopo dieci minuti che ero
li, e fu la cosa che pill mi colpi
- sentii a Parlami d'amore Ma-
riil a cantata in italiano.
Ballai anch'io con una' esile
ragazza bionda: poi it ristorante
fu invaso da un mucchio di gen-
te, compassata, ma decisa a
mangiare alla svelta e ballare.
It 'piu celebre teatro di Mosca,
it Bolscioi, e a due passi e la
gente n'era uscita poco prima:
molts preferivano finir la sera-
ta fuori. Uscii e, violando una
decina di volte le regole del traf-
fico sotto to sguardo paterno di
due vigili che si industriarono
gentimente di illustrarmele, ar-
rivai sulla Piazza Rossa. Era
mezzanotte in punto: proprio in.
gvel momento c'era it cambUo
di una muta alla guardia del
Mausoleo. Una piccola folla sta-
va, silenziosa e raccolta, intorno
at monumento. Due uomini in di-
visa presero it ? Toro posto da-
vanti alla porta socchiusa del
Mausoleo. Quella porta socchiusa
produce una forte emozione: ti
aspetti di trovarti di fronte a un
gelido inonumento, a una tombs,
e invece ti trovi come davanti
alla dimora di due uomini vivi
c la gente attorno ti sembra in
attesa -che quei due escano - da
un momento all'altro e che si
possa salutarli. I comandi sono
secchi e precisi, ma pronunciati
sottovoce. I due uomini che mon-
tano la guardia rimangono im-
mobile come statue, come se di-
ventassero anch'essi parte inte-
grante. di marmo. del Mausoleo.
Gianluigi Bragantin
lettere al direttore '
Incomprensioni da superare
alla "Civelli ? di Firenze
Caro Lavoro,
voglio metterti at corrente d'una par-
ticolare situazione venutasi a creare
net nostro stabilimento, la a Civelli n.
Esiste 'da not una Cassa Mutua Inter-
na, sorta con to scopo di assistere i
colleghi in caso di malattia o infortu-
nio. Ti preciso che i lavoratori sono
tutti iscritti alla CGIL, tranne tre che
aderiscono alla CISL. Tutto a andato
bene fino at gennaio del '50, all'epoca
dell'eccidio di Modena. Alto sciopero di
protesta non aderirono due operai ci-
slini. Nacque cosi in alcuni operai del
rancore, che provocd, maigrado l'oppo-,
sizione mia e di altri, la divisione Bel-
la Cassa Mutua in due tronconi. Sei
mesa fa, aile mani/estazioni di prote-
sta contro la Legge-trufa non parteci-
parono cinque lavoratori. Altri litigi, at-
tre proposte di espulsione dalla Cassa
Mutua, altri tentativi miei e di altri
per evitare it peggio. Infine a stato cam-
btato to statuto delta Mutua, con l'in-
troduzione d'una formula che, per
quanto vaga, metteva i 5 suddetti net-
la pratica impossibilitd di aderirvi.
Conseguenza: volendo escludere 5 la-
voratori, hanno finito cot restarne /uo-
ri 14, seccati delta confusion che si
stava /acendo: e cioe oltre un terzo
delle maestranze. Non ti sembra che
tutto cid non sia con/orme alla lines
indicata dalla CGIL? '
Sergio Paoli
Firenze
A bbiamo riportato quests letters, per-
che siamo convinti che 1 lavoratori
abbiano tutto da guadagnare a discu-
tere liberamente e pubblicamente i 1o-
ro problemi. anche quando si tratta dl
situazioni incresciose come quells de-
terminatasi ally a Civelli s di Firenze.
E' molto difficile giudicare a distanza
su problemi cosi delicati. perche si ri-
schia di non avere a disposizione tut-
ti i .termini della questione. Tuttavia
una cosy pus esser detta in . nea ge-
nerale, con assoluta tranquillitA, ed
e quests: se un lavoratore. per scarsa
coscienza o scarsa preparazione, abban-
dona ii campo nel momento delta lot-
ta, non bisogna rompere con lui. non
bisogna approfondire it solco; anzf, bi-
sogna fare di tutto per recuperarlo, pec
chiarirgli ii suo errore. per dimostrar-
gli the a andato contro i propri inte-
ressi- c contro is solidarietA cos suoi
compagni di lavoro, e che ha fatto in-
vece gll interessi dei suoi padroni. Le
Mutue aziendali, i circoli ricreativi, cul-
turali, sportivi e altr] organismi asso-
ciative e assistenziall del genere, sono
terreni ideal) per ritrovare - sia pure
nelle forme pfd elementari - 1'unitA
tra tutte le maestranze, di qualslasi
tendenza.esse siano. Cia non dovrebbc
essere difficile alla a Civelli s, dove la
stragrande maggioranza dei lavoratorl
aderisce giA alla CGIL. L'essenziale e
ricordarsi sempre dell'insegnamento di
Giuseppe Di Vittorio: a Non ci sono ne-
mici nella classe operaial >'.
Un ferroviere campione
di ciclismo
Caro Lavoro,
ti mando una foto del corridors
Giancarlo Campedelli, che ha conqui-
stato it titolo di campione nazionale
ferroviere. E' nato net '33 a Verona.
ed a responsabile del CDS di quella
Camera, del Lavoro. Ha coito to prince
alermazioni ciclistiche net '51, e da
allora ha gid collezionato ben 20 vit-
torie, di cut 16 con distacchi varianti
da 1' a 9'. Vincendo quest'anno it Gran
Premio Serse Coppi a Ravenna, con
5'22" di distacco Sul secondo, Giancar-
lo Campedelli si a aggiudicata la ma-
glia tricolore dei dilettanti ferrovieri
ed ha vinto it tro/eo Lavoro. L'anno
prossimo it neo-campione intende pro-
seguire la sus attivitd sportiva nelle
file dell'UISP.
violano -le leggi che regolano i rap-
porti tra capitale e iavoro. Infatti, it
secondo comma dell'art. 2097 del vi-
gente Codice Civile stabilisce: ((Se la
prestazione di iavoro continua dopo la
scadenza del termine, a non risulta una
contraria volontd delle parti, it contrat-
to si considera a tempo indeternnina-
to >>. Occorre dunque che i lavoratori,
le Commissioni interne. i collettori. gli
attivistl sindacall, lottino con energia
contro questo stato dl rose. (Giuseppe
Galliano, delta C.d.L. di Torino).
Che fine hanno fatto
semprey nuoaisuccessi" gli impianti delta ex GIL?
Giancarlo Campedelli, it giovane cam-
pione ferroviere della citta di Verona.
Insidie e pericoli
dei contratti a termine
Caro Lavoro, ,
assunzioni a contratti a a termine >1
si vanno moltiplicando. Sono legali,
quests contratti? Quali pericoli na-
scondono? '
Felice Pettenati
Torino
I contratti e le assunzioni a termine
sono it mezzo pfd comune a messo
in atto su pfd vasta Scala dal padro-
nato per aggirare gli ostacoli frappo-
sti dai lavoratori al dilagare del licen-
ziamenti arbitrarl. Inoltre, i lavorato-
ri assunti con contratto a termine so-
no sottoposti di continuo site forme
pfd inumane di sfruttamento; senten-
dosi sempre pendere sul capo la Spa-
da di Damocle del licenziamento, essi
devono subire le prepotenze padronali
ed evitano spesso di prendere parte at-
tiva ally vita sindacale. Essi cosi son
tenuti lontani dalla discussione dei To-
ro problemi, e sib rallenta to sviluppo
delta loro coscienza di classe e danneg-
gla 1'unitA tra le raestranze Bella fab-
brica. Questi lavoratori si vedono pre-
giudicata la possibilitA di ricoprire ca-
riche sindacali, in quanto non raggiun-
gono mat un periodo di anzianitA tale
da poter essere inclusi nella Commis-
sione interne. Anche da un punto di
vista economico. it fatto di non arri-
vare mat a maturare 1'anzianita, arre-
ca danni gravissimi. I padroni tendo-
no a creare una massa d] manovra sem-
pre pfd numerosa, da contrapporre agli
altri lavoratori per aumentare i pro-
fitti e per minare ]'units; delta classe
operaia. Per di pits. facendo questo, essi
Caro Lavoro,
siamo un gruppo di giovani sporti-
vi, che per soddisfare la loro pa?ssione
per to sport (atletica, pugilato, lotto)
sono costretti a spendere piu soidi di
quanto a nell.e loro possibititd. Discor-
rendo Ira nos, una di queste sere, Si
venne a parlare di palestre e dei cam-
pi di proprietd delta ex GIL, ch.e ora
non vengono certo utilizzati come po-
trebbero, a vantaggio di tanti giovani
come noi. Vorremmo dunque saperc
qual'e attualmen.te la situazione del
patrimonio sportivo ex GIL.
Un gruppo di giovani sportivi
(Bologna)
Risposta dl CARLO MARCUCCI
Gil impianti sportivi dells ex GIL
consistono in un complesso di 340 pa-
lestre e 58 campi sportivi ' i prime del
quali risalgono at 1922-23, presi sotto
controllo all'epoca della fondazione del-
1'ONB e finite insieme ail'ONB stessa
nella OIL at tempo dl Starace.
Net 1943, sciolte le organizzazioni fa-
sciste, tali bens furono trasferiti, insle-
me a tutte le altre attivitA e passivity
dells ex GIL, at Ministero dells Guer-
ra e dell'Educazione Nazionale del tem-
po. Nell'anno successivo fu-creato, per
decreto governativo. un Commissariato
dells Gioventd Italians con 1'incarico
di a predisporre, d'intesa con i Mini-
stri delta Guerra e dell'Educazione Na-
zionale clie designano ciascuno un pro-
prio rappresentante per assisterlo, it
piano di ripartizione dei,cam.pitia'.
Il 18 agosto 1944, circa tre mesa do-
po, un nuovo decreto interministeriale
riaffermava che: a ...essendo stati de-
voluti ai Ministeri delta Guerra ,' Bel-
la Pubblica Istruzione, a seconda del-
ta rispettiva com.petenza, i compill a lc
attivitd di pertinenza del soppressu cu-
te GIL, occorre procedere alla riparti-
zion.e dei relative beni a. -
Net 1953, vale a dire 10 anni dopo
f'emanazione del decreto governativo, it
Commissariato della G.I. a tuttora in
piedi, non ha predisposto alcun piano
per is ripartizione dei bent ex GIL, iii,
tanto meno ha cercato di trovare qual-
che soluzione per assolvere 1'incarico
che gli era stato affidato.
Sorvolando sui tentativi . fatti per
gravare i beni ex-GIL di ipoteca, men-
tre la legge promulgata da Badoglio it
2 agosto 1943 vieta ogni alienazioi a dei
beni patrimoniali. diremo che un ul=
timo tentatlvo medlante un progetto
di legge a stato fatto da un gruppo di
deputati dell'Azione Cattolica, it 6 di-
cembre 1952, allo scopo di costituire un
vero a proprio '9ccaparramento detili
impianti sportivi con la costituzionc
di una a Opera Nazionale per is Gio-
ventii s ente che dovrebbe avere le ca-
ratteristiche di una specie dl Ministe-
ro. con le presidenze. direzfoni e con-
sigli centralf simili a quelli della de-
funta GIL, con l'aggravante del carat-
tere esciusivamente confessionale.
Ventimila lavoratori mantovani si sono affollati domenica 11 compagno Fernando Santi, segretario delta CGIL. recce
scorsa a piazza Gordello per ascoltare ]a parola di Giu- 1'estremo saluto dei lavoratori sulle bare dei Cinque edili
seppe Di Vittorio. A Mantova a stato largamente superato periti net gravissimo incidente sul iavoro avvenuto a Mo-
l'obiettivo posto nella sottoscrizione a favore della CGIL. I dena it 3 ottobre scorso. Ai funerali delle vittime hanno
braccianti hanno offerto a Di Vittorio un ritratto della madre assistito piu di 80 mila modenesi cittadinj a lavoratori.
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-RDP80SO154OR004000010026-4
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Una giovinetta del Congo bel-
ga. Al terzo Congresso sinda-
cale mondiale the ha luogo in
questi giorni a Vienna, 750
delegati di oltre cento paesi
dells terra, rappresentanti del
lavoratori di tutti i conti-
nenti e di tutte le razze, di-
scutono delle rivendicazioni,
delle lotte, delle aspirazioni e
degli interessi di tutti i po-
poll del mbndo. It ministro
della giustizia dell'Unione sud
africana, Stuart - e stato
denunciato al Congresso -
inaugurando la prima pri-
gione agricola dello Stato, ha
dichiarato testualmente the
le prigioni sono un simbolo
di civilt$ s. Infatti dopo po-
chi giorni oltre 83.000 lavora-
tori sudafricani vennero arre-
stati per lievissimi reati. E
polchc le leggi di quel paese
consentono the i prigionieri
siano impiegati in lavori agri-
co11 per pochi centesimi di
paga, nelle settimane succes-
sive ii valore delle terre tutte
attorno la prigione balzb di
colpo ad un altissimo livello.
Per it signor ministro sud-
africano is civilt$ ha eviden-
temente un solo nome: pro-
fitti. Ma i popoli colonials e
semicoloniali at sveglsano fl-
nalmente e lottano per Is
propria emancipazione, come
dimostrano le appassionate
discussions di questi giorni
at Congresso di Vienna.
Gil umci di corrispondenza di
LAVORO si trovano presso tnt-
te le organizzazioni sindacali,
Camere del Lavoro, Sindaca-
ti, Leghe, Comitati Sindagali
e Centri dltfnsione stampa.
Corrispondenti esters presso It
Centrall Sindacai3 nazionall
in tutti I paesi del mondo.
Direttore Responsabile
GIANNI TOTI
Redattore Capo
MONDINO POMPA
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Roma, Via Lucullo 6 - Tele-
fons 45.973 - 471.531-2-3 - Un
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ti ed estero, ii doppio - Pub-
bliciti (per ognl mm. di co-
lonna): commerclale L. 200 -
Spedizione in abbonamento
postale - Gruppo II - Stam-
patore: De Agostini - Novara.
per ogni battuta
500 lire
IL FIGLIO DELL'INDUSTRIALE: - Papa a vero quel the ml
hanno insegnato a scuola the l'unione fa In forza?
- E non dice the non abbiamo preso serf prov-
vedimenti per impedire gii attacchi alla Iiberta di
stampa....
(Cip - Roma)
WAADC
- Eh si, con questi governi the si succedono solo
le bilance continuano ad avere due piatti al giorno...
(Scrobogna - Torino)
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- Coss: quando licenzio. gli ope-
rai non diranno pin the sono sen-
za cuore...
(Pipe - La Spezia)'
Declassified and Approved For Release 2012/06/07: CIA-
. . I i ? 1. 1 IN ? 1
. S .
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11 WY- MS OK &-1Mi;W4 IM.
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